Azione cattolica, i giovani e gli studenti: «Il nostro voto conta»

L’appello in vista delle elezioni del 4 marzo: «Votare non è solo un diritto e un dovere di ciascun cittadino maggiorenne. È prendere pienamente parte al destino del nostro Paese e dunque al nostro»

Si rivolge ai giovani, in particolare a quelli che il 4 marzo saranno chiamati al voto per la prima volta, l’appello diffuso dai giovani e dagli studenti di Azione cattolica. «Molte personalità di spicco – si legge nel testo – hanno fatto appello a noi giovani perché, il 4 marzo, esercitiamo il nostro diritto e dovere di voto. Tra tutti il presidente Mattarella ci ha ricordato come solo un secolo fa i nostri coetanei partivano per la prima guerra mondiale, mentre oggi noi godiamo della pace e della democrazia.  A questi appelli – scrivono i responsabili e gli assistenti nazionali dei Giovani e del Movimento studenti di Ac – desideriamo aggiungere il nostro. Da giovani tra i giovani, crediamo sia importante dirci alcune cose».

Stando all’esito dei sondaggi, quasi la metà dei ragazzi italiani non andrà a votare. « Ci sentiamo lontani da una politica dominata da scontri, personalizzazioni estreme e linguaggi violenti. Forse siamo disillusi dalla mancanza di attenzione per i giovani. Oppure non ci sentiamo ascoltati e sostenuti nei nostri desideri di trovare un lavoro, costruire una famiglia, contribuire al bene della società», è scritto nell’appello. Eppure «siamo chiamati a vedere il buono che c’è intorno a noi», nella consapevolezza che «il nostro voto conta»: è uno strumento per essere protagonisti. «Non è vero che tutti i partiti, i candidati e le proposte, sono uguali. Ognuno di noi può informarsi, conoscere le proposte dei vari schieramenti e contribuire con il voto a scrivere un pezzo del presente e del futuro d’Italia».

Ancora, l’invito dei vicepresidenti del Settore Giovani Luisa Alfarano e Michele Tridente e della segretaria e del vice segretario del Movimento studenti di Ac Adelaide Iacobelli e Lorenzo Zardi, insieme agli assistenti nazionali don Tony Drazza e don Michele Pace, è ad aiutarsi vicendevolmente per «maturare scelte consapevoli». Nei luoghi di studio e di aggregazione delle città, osservano, «possiamo impegnarci a favorire momenti di studio, approfondimento e anche dibattito, serio e preparato. Come giovani di Azione cattolica ci mettiamo a disposizione per questo: in tutta Italia – proseguono – vorremmo creare occasioni di dialogo, parlando a tutti e con tutti, senza sostenere alcuna delle parti politiche ma favorendo il confronto costruttivo».

L’appello, in sintesi, è quello a «fare una scelta», il prossimo 4 marzo. «Astenersi vuol dire subire passivamente la situazione intorno a noi. Scegliere di andare alle urne per votare è già un primo passo per il cambiamento, è già una scelta decisiva. Non guardiamo dalla finestra questo momento della storia d’Italia – l’esortazione -. Scegliamo di metterci in gioco». Anche se la politica appare spesso «lontana dalle nostre vite», i firmatari del documento ribadiscono che non è così: «La politica incide profondamente sulla nostra quotidianità, sul presente e sul futuro di ciascuno. Se non ci interessiamo, conteranno solo le scelte degli altri. Diamo il nostro contributo all’Italia che sogniamo, cominciando dalla scelta di andare a votare».

30 gennaio 2018