Azione cattolica diocesana, obiettivo puntato sul dono di sé

Le linee guida dell’associazione, illustrate dal presidente Di Tommasi. «Che tutti noi sappiamo davvero riscoprire che il servizio è la gioia», la citazione di Bachelet

Coincidenza, non paratassi. “Servizio” e “dono di sé” non sono solo due atteggiamenti da affiancare e da mettere in relazione ma, in chiave cristiana, da ricondurre a un’unità. Questo esprimono le Linee associative dell’Azione cattolica di Roma, che declinano gli orientamenti nazionali dell’Ac – “Servire e dare la propria vita” – facendo della congiunzione un verbo, nella convinzione che “Servire è dare la propria vita”.

A sottolinearlo è Marco Di Tommasi, presidente dell’Ac diocesana, presentando «il piccolo segno che abbiamo creato: un pieghevole in formato tascabile che contiene il brano evangelico di riferimento per quest’anno particolare e che vorrei arrivasse ad ogni socio, così che ognuno possa tenerlo in tasca, in borsetta o nel portafoglio come promemoria». Insieme al testo dell’evangelista Marco, contenuto nel capitolo 10 e relativo all’ammonimento di Gesù ai discepoli che rivendicano ciascuno per sé un posto privilegiato, alla sua destra e alla sua sinistra nella gloria del Cielo, una frase di Vittorio Bachelet, giurista e politico, già presidente nazionale dell’Azione cattolica dal 1964 al 1973: «Che tutti noi sappiamo davvero riscoprire che il servizio è la gioia». A sintetizzare il messaggio, poi, due contenuti iconografici: l’immagine della lavanda dei piedi dipinta da Giotto nella Cappella degli Scrovegni e una foto del crocifisso miracoloso presente nella chiesa di San Marcello al Corso, a dire che «la vera sequela è imitare Cristo fino alla fine», spiega ancora Di Tommasi.

Si pongono su questa linea di riflessione gli incontri del ciclo “Lunedì formativi”, curati dal settore Adulti dell’Ac e che avranno per tema “I gesti della relazione e del servizio”, in calendario da novembre a maggio, mentre sulla fraternità saranno incentrati i due ritiri di spiritualità previsti in preparazione del Natale e della Pasqua. Ancora, in programma da domenica, 25 ottobre, “IncontrAcinsieme”, gli incontri fra parrocchie di ogni settore territoriale, e la speranza di poter realizzare, nel rispetto delle restrizioni per la pandemia di Covid-19, occasioni di incontro e confronto nelle singole parrocchie «per offrire ascolto contemplativo, sostegno e collaborazione alle equipes pastorali parrocchiali – dice ancora Di Tommasi -, nello stile della tenerezza e della fraternità, per entrare in relazione con tutti, privilegiando il “tu per tu”, secondo le indicazioni del nostro cardinale vicario».

Il settore Giovani, invece, per ripartire dopo il tempo straordinario vissuto durante il lockdown, intende ripensare il modo di essere e di edificare la Chiesa come giovani cristiani nel mondo, riscoprendo il senso di appartenenza all’associazione come vocazione. I temi scelti per l’approfondimento sul senso profondo del dare la vita – in linea con le Indicazioni diocesane dell’Ac -, li porterà a mettere al centro la comunità per ascoltare e ascoltarsi, per incontrare le parrocchie in piccoli gruppi sia in presenza che a distanza. Centrale poi l’obiettivo della vicinanza ai giovanissimi, valorizzando i luoghi della scuola, con un’attenzione particolare ai temi della scelta vocazionale e della formazione politica. Il 7 novembre si incontreranno i responsabili giovani e gli educatori, mentre il 15 è previsto l’appuntamento per gli studenti fuori-sede.

Infine, sul fronte dell’Acr si stanno progettando le iniziative per i più piccoli. In cantiere ci sono i tradizionali appuntamenti: dalla celebrazione di inizio anno alla Carovana della pace fino alla Giornata degli incontri. Non mancheranno dunque le occasioni di incontro, all’insegna della sicurezza e della cura dei legami, ma andrà verificata la modalità di svolgimento, alla luce delle indicazioni per la tutela della salute di tutti in questo tempo di pandemia.

23 ottobre 2020