Avvento e Quaresima, il sussidio Caritas

Con il programma pastorale, presentato alla Lateranense anche l’opuscolo pensato come guida per le celebrazioni. Le proposte per le comunità

Con il programma pastorale, presentato alla Lateranense anche l’opuscolo pensato come guida per le celebrazioni: le categorie della Misericordia ricevuta e di quella donata

Un sussidio per vivere le domeniche di Avvento e Quaresima educati dalla misericordia, «strada privilegiata per riscoprire l’amore di Dio». È la proposta della Caritas diocesana per i tempi forti dell’anno liturgico, presentata venerdì 21 ottobre alla Lateranense. L’opuscolo, distribuito gratuitamente negli uffici del Vicariato e disponibile online sul sito www.caritasroma.it, è abbinato all’Annuario con il programma pastorale dell’organismo diocesano, del quale ha il medesimo titolo: “La comunità testimone della misericordia ricevuta in dono”.

Il sussidio, illustrato con le foto dei mosaici realizzati dal Centro Aletti di padre Marko Rupnik raffiguranti le opere di misericordia, è strutturato come una guida alle celebrazioni: non un testo da seguire ma spunti per impostare omelie, preghiere e per offrire a catechisti e animatori riflessioni su cui basare gli incontri durante la settimana. Per ognuna delle domeniche vengono proposti due differenti momenti. “Misericordia ricevuta” è una lettura della Sacra Scrittura così come prevista dalla liturgia, commentata con una riflessione e una testimonianza donata da operatori e volontari. Storie di vita che parlano della commozione per l’altro, della condivisione del suo passato, della capacità di perdonare e di fare festa insieme e della responsabilità personale che si fa corresponsabilità comunitaria. “Misericordia donata”, il secondo aspetto, ha le intenzioni di preghiera e una proposta “segno” – collette di indumenti, alimenti, medicinali – per coinvolgere le comunità parrocchiali a una solidarietà partecipata.

«Per un anno – si legge nell’introduzione al sussidio – ci siamo fatti educare dalla Misericordia, come chiesa, come comunità, come individui, sperimentando nuovi sentieri nel cammino di conversione che come cristiani siamo sempre chiamati a percorrere. Il messaggio finale è chiaro: le porte, quelle “simboliche”, si chiudono e termina la celebrazione del Giubileo; le porte di carne del nostro cuore, quelle “reali”, restano spalancate. Ciascuno di noi è chiamato a essere “soglia” attraverso la quale la Misericordia di Cristo è libera di entrare e uscire, in una dinamica continua di dono e accoglienza dell’Amore di Dio».

24 ottobre 2016