Avvenire, il «racconto del bene»

Nella lettera ai parroci in vista della Giornata dedicata al quotidiano e al settimanale diocesano Roma Sette, De Donatis mette in luce la costante attenzione «allo stile e ai contenuti della narrazione»

La «quotidiana attenzione allo stile e ai contenuti della narrazione» e il «racconto del bene» messo in pagina in questi mesi di pandemia sono tra i meriti di Avvenire indicati dal cardinale vicario De Donatis nella lettera rivolta ai parroci romani in occasione dell’annuale Giornata diocesana di sostegno al quotidiano dei cattolici e al nostro settimanale, in programma domenica 8 novembre. Domenica in cui sarà rafforzata la diffusione per una sensibilizzazione nelle parrocchie. Ecco il testo integrale della lettera:

Carissimo, in occasione dell’incontro di inizio d’anno pastorale ho voluto sottolineare i compiti che attendono oggi la Chiesa di Roma in un contesto sociale segnato dal nuovo acuirsi della pandemia e dal perdurare della crisi economica. Come ricorderai, ho invitato a vivere l’amore di amicizia per «contribuire a superare le divisioni tra le persone, gli individualismi, gli odi sociali» nella nostra città. In questa direzione, è stato già un segno molto confortante vedere, nei mesi più difficili dell’inverno e della primavera scorsi, il grande impegno delle nostre comunità e la concreta solidarietà verso le famiglie in difficoltà, messa in atto non solo con la consegna di pacchi viveri ma attraverso il nascere e il coltivare relazioni di accompagnamento. Un vero e proprio frutto dello Spirito.

Abbiamo visto all’opera questa generosità in tutte le Chiese d’Italia e ne abbiamo potuto leggere il racconto grazie al “nostro” quotidiano Avvenire. In questi mesi di pandemia il quotidiano dei cattolici ci ha accompagnato lungo il sentiero della crisi che attraversa l’Italia e lungo le vie della testimonianza aperte da sacerdoti, operatori pastorali, cittadini, a cominciare da medici e insegnanti, in prima linea in questo tempo difficile. C’è stato un “racconto del bene” che ha mostrato come sia possibile e sia apprezzata un’altra informazione rispetto a quella a cui siamo abituati, più incentrata su una narrazione incline a mettere in pagina i frutti del male e i toni “urlati”. Questo “racconto del bene” ha mostrato l’Italia della speranza e del buon vivere, volti e voci di donne e uomini “in uscita” – per usare un’espressione cara a Papa Francesco – dagli steccati dell’indifferenza. E sappiamo quanto ci sia davvero bisogno di questo tipo di informazione.

Avvenire, nel tessuto delle sue pagine, costruito – un lettore attento lo può percepire – con una quotidiana attenzione allo stile e ai contenuti della narrazione, ci offre un panorama ricco di notizie e racconti, andando oltre la stretta attualità, proponendo anche approfondimenti che possano far maturare la coscienza critica del lettore. Sì, c’è fame di buona informazione, e non si può che essere grati a chi la pratica con costanza, e sostenerne il lavoro. A dare voce a questo racconto, per la nostra Chiesa di Roma, ha contribuito e contribuisce certamente il settimanale diocesano Roma Sette che, ogni domenica in edicola e nelle parrocchie con

Avvenire (oltre che nell’edizione digitale del quotidiano), ha dato e dà conto del dinamismo della pastorale e della carità con cui le nostre comunità hanno affrontato e affrontano la prova della pandemia. Domenica 8 novembre, in cui ricorre la Giornata che la Diocesi dedica annualmente ad Avvenire e al suo inserto Roma Sette, sarà un’occasione privilegiata per sensibilizzare la tua comunità sul ruolo del quotidiano e su quello del settimanale.

Auspico che, pur nella consapevolezza del momento difficile che attraversiamo, non manchi il sostegno concreto tuo e della tua comunità perché la “buona narrazione” abbia sempre più spazio nel nostro vivere quotidiano. Non solo diffondendo le copie del giornale in parrocchia, ma anche proponendo ai fedeli una delle formule di abbonamento messe a disposizione da Avvenire. Con l’augurio di vivere nella gioia la Solennità di Tutti i Santi, ti benedico di cuore.

Cardinale Angelo De Donatis

4 novembre 2020