Autismo, al via il Casale delle Arti dei mestieri, l’impresa per “cervelli ribelli”

Il progetto di Insettopia, con Miur, Università Tor Vergata e Comune di Roma, all’Istituto agrario Garibaldi. «È solo l’inizio ma siamo orgogliosi»

 Un modello d’inclusione sociale e lavorativa per persone neurodiverse, che serve a dimostrare che «chi ha un cervello diverso non ha come unico destino l’emarginazione in una struttura che lo escluda della società civile»: ecco cosa vuole essere il Casale delle Arti e dei mestieri, che dopo anni di lavoro e di attesa ha visto ufficialmente la luce, a Roma, in occasione della Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, ieri, 2 aprile, presso l’Istituto tecnico agrario “Garibaldi”. A presentarlo, insieme a Giancluca Nicoletti, papà di un ragazzo con autismo nonché fondatore della onlus “Insettopia”, che ha promosso il progetto, il ministro dell’Istruzione Bussetti e il sindaco di Roma Raggi. Perché l’iniziativa è frutto di una «sinergia senza precedenti – spiega Nicoletti sul suo sito Pernoiautistici -, avendo come capofila un ministero e il supporto di Roma Capitale, per partner scientifico l’equipe specializzata in autismo di una prestigiosa università come Tor Vergata. Gli operatori agronomi di due istituti agrari che sono a tutti gli effetti due aziende agricole moderne ed efficienti, professionisti della comunicazione che costruiranno un brand prestigioso sui prodotti che deriveranno dal lavoro dei ragazzi»

In cosa consiste il progetto. All’interno del Casale, i ragazzi effettueranno lavori diversi: produzione di ortaggi, che potranno essere venduti in loco o a domicilio; preparazione e confezionamento dei prodotti agroalimentari (composte, passate, paste, ecc.); o potranno essere impiegati all’interno del birrificio annesso alla succursale Sereni, in attività come etichettatura, confezionamento. Le sedi del progetto saranno, per il momento, due istituti agrari della Capitale: la sede centrale del “Giuseppe Garibaldi” (via di Vigna Murata) ospiterà, oltre al coordinamento del progetto, uno spazio laboratoriale integrato libero per la realizzazione di un “Agrolab” di innovazione tecnologica sulla produzione e trasformazione di farine antiche (“Senatore Cappelli”, “Saragolla”, “Verna”) per paste di grano duro e lavorazioni di composte e passate con i frutti della terra. Sarà inoltre creato “l’orto giardino” e un frutteto. Nell’edificio secondario della sede succursale dell’Istituto “Emilio Sereni” (via della Colonia Agricola) si potranno realizzare le attività lavorative nelle aree comuni con le attività della scuola, in particolare nella serra interna, l’orto interno, le aree coltivabili esterne e l’annesso birrificio.

La sinergia. Il progetto è messo in campo da una equipe multidisciplinare: il ministero dell’Università, dell’istruzione e della ricerca (Direzione generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione), ha sostenuto il progetto e lo presidierà; il Comune di Roma sosterrà il progetto con il finanziamento di assistenti specialistici distribuiti per le varie sedi e faciliterà l’utilizzo di luoghi deputati a laboratori agroalimentari. L’Università Tor Vergata è partner tramite l’equipe “Autismo Tor Vergata”, che opera nel dipartimento di Medicina dei sistemi nelle sue sezioni di Neuropsichiatria infantile e Psichiatria. Avrà il compito di fornire le linee di indirizzo sulle attività e monitorerà la funzionalità e i reali benefici in termini di benessere soggettivo e nuove abilità da parte dei ragazzi. L’associazione Insettopia Onlus, che ha scritto il progetto, ne coordinerà la comunicazione con la sua piattaforma Cervelli Ribelli.

Un “incubatore d’impresa”. I due Istituti creeranno un vero e proprio “incubatore d’impresa”, in cui gli studenti potranno formarsi per due anni, dopo il termine degli studi. «Vogliamo costruire all’interno delle due scuole – spiega ancora Nicoletti su Pernoiautistici – una “città speciale” dove organizzare produttivamente il tempo dei ragazzi con difficoltà relazionali, cognitive e comportamentali insieme ai loro coetanei “normotipici”, assistiti da operatori specializzati. Vogliamo mettere in campo competenze e strumenti per creare una rete imprenditoriale sostenibile a beneficio di una rete di famiglie “speciali”, capace di generare una fonte di supporto anche per i fratelli e le sorelle di ragazzi neurodiversi».

3 aprile 2019