Aumenta la povertà assoluta tra i minori in Italia
L’allarme di Save the Children, dopo il Rapporto annuale Istat. «A rischio tutte le dimensioni della crescita». Il 30 e 31 maggio la “biennale” sui diritti dell’infanzia
Save the Children lancia l’allarme, davanti alla fotografia della povertà assoluta in Italia scattata nel Rapporto annuale presentato ieri, 15 maggio, dall’Istat. «La povertà assoluta, in particolare per quanto riguarda la condizione delle famiglie, dei bambini e degli adolescenti, raggiunge livelli mai toccati negli ultimi dieci anni – commentano dall’organizzazione -. Si è allargato il divario tra le condizioni economiche delle generazioni, con i giovani sempre più in difficoltà».
Nel 2023, l’incidenza di povertà assoluta più elevata si osserva tra i minori di 18 anni: il 14% di bambini, bambine e adolescenti sono poveri, 1 minore su 7. È il dato più alto dal 2014. «La povertà priva delle opportunità di crescita e formazione i minori in condizioni economiche difficili, senza il necessario per vivere e senza servizi adeguati». Di qui il richiamo alla necessità di un «intervento urgente per proteggere i bambini, le bambine e gli adolescenti dalla povertà assoluta che affligge tutte le dimensioni della crescita, dalla salute all’educazione».
Salita dal 6,2 all’8,5%, negli ultimi dieci anni, l’incidenza della povertà assoluta a livello familiare. Rispetto al 2014, sono aumentate di 683mila unità le famiglie in povertà (erano 1 milione e 552 mila) e di circa 1,6 milioni gli individui in povertà (erano 4 milioni e 149 mila). Ancora, il 13,5% dei minori di 16 anni, circa 1 milione e 127mila ragazzi e ragazze, è in condizione di deprivazione materiale e sociale: 0,5 punti percentuali in più rispetto alla media dell’Unione europea.
«I dati dell’Istat certificano anche il quadro drammatico della denatalità in Italia: negli ultimi vent’anni sono 3 milioni di giovani in meno, con appena 10,33 milioni di persone tra i 18 e i 34 anni nel 2023 e un calo del 22,9% rispetto al 2022 quando erano 13,39 milioni», rilevano da Save the Children. E persistono ampi divari territoriali tra Nord e Sud, con le relative disuguaglianze economiche. «Dietro ai numeri ci sono ragazzi e ragazze che non hanno la possibilità di far fiorire i propri talenti e costruire le proprie aspirazioni, in un Paese che non investe a sufficienza sulla loro crescita e sulla riduzione delle disuguaglianze», è il commento dell’organizzazione.
Davanti a queste sfide, per portare i diritti dei bambini in Italia e nel mondo al centro delle politiche nazionali, Save the Children dà appuntamento al 30 e 31 maggio a Roma, alla due giorni di “Impossibile 2024. Costruire il futuro di bambine, bambini e adolescenti. Ora”, la biennale sui diritti dell’infanzia, inaugurata nel 2022. L’obiettivo, spiegano, è «coinvolgere le migliori conoscenze, risorse ed energie del mondo della politica, dell’economia e dell’impresa, della cultura, del terzo settore e della società civile, per rendere possibile ciò che oggi sembra non esserlo: investire nel più importante capitale che abbiamo, l’infanzia e i giovani, affinché siano un volano per lo sviluppo delle società».
16 maggio 2024