8 morti e 11 feriti. È il bilancio dell’attentato che nel pomeriggio di martedì 31 ottobre ha colpito New York. Downtown Manhattan, più precisamente, dove un uomo di 29 anni,  Sayfullo Saipov, di nazionalità uzbeca ma  residente in New Jersey, ha falciato con un pick-up alcuni ciclisti sulla pista a loro riservata, schiantandosi poi  contro uno scuolabus. A pochi isolati dal luogo dell’attentato dell’11 settembre 2001. Colpito all’addome dalla polizia, l’aggressore è stato sottoposto a un intervento chirurgico e al momento sembra fuori pericolo.

«La nostra città e la nostra nazione sono stordite da un altro atto di violenza senza senso», ha dichiarato il cardinale di New York Timothy Dolan. E mentre continuano a emergere dettagli sulla dinamica dell’attacco e sui legami del giovane con l’Isis, che sembrerebbero confermati da alcune scritte in arabo trovato vicino al furgone, ha chiesto di «mettere da parte differenze di religione, razza o etnia, o convinzioni politiche per convenire insieme nella fede e nell’amore». In una nota affidata all’agenzia Catholic news, il cardinale ha incoraggiato tutti i «New Yorker, qualunque sia la fede di appartenenza, a sostenere coloro che sono feriti, a pregare per i morti e per le loro famiglie e a lavorare per un maggiore rispetto e una maggiore comprensione tra tutti», in modo da sconfiggere «azioni così crudeli e malvagie».

Anche il cardinale Daniel DiNardo, presidente della Conferenza episcopale statunitense, ha parlato dell’attentato come di un «atto orribile che pesa su tutti i nostri cuori», esprimendo profondo dispiacere perché ancora una volta «ci si trova a fronteggiare queste azioni di terrore». Quindi il pensiero è andato alle famiglie e agli amici delle vittime, a cui ha assicurato vicinanza e preghiere: «I vescovi e tutta la Chiesa sono con voi e con i vostri cari e mentre le forze dell’oscurità cercano di toglierci la speranza, noi restiamo fermi e risoluti nel nome del Signore».

«Codardo» è l’aggettivo scelto dal sindaco di New York Bill De Blasio per definire l’attacco contro civili innocenti. «Questa azione – ha detto in una conferenza stampa seguita all’aggressione – vuole piegare il nostro spirito ma noi sappiamo che i newyorkesi sono forti e resilienti e il nostro spirito non sarà smosso da un atto di violenza. La città è stata già provata e i newyorkesi non cedono, di fronte a questo tipo di azioni». Il governatore di New York Andrew Cuomo ha condiviso in un tweet la foto della Tower One, del World Trade Center, illuminata con i colori della bandiera Usa e ha scritto: «New York è un simbolo internazionale della libertà e della democrazia e non saremo scoraggiati».

2 novembre 2017