Attentato a Gerusalemme, nel settimo giorno di tregua

Tre israeliani uccisi; 4 i feriti gravi. Raggiunto intanto l’accordo per la seconda proroga del cessate il fuoco iniziato il 24 novembre. Continua la liberazione degli ostaggi

Prorogata per la giornata di oggi, 30 novembre, la tregua raggiunta tra Israele e Hamas, iniziata venerdì scorso, 24 novembre. Si tratta della seconda proroga per l’intesa mediata dal Qatar insieme con la Repubblica araba d’Egitto e gli Stati Uniti d’America, alle stesse condizioni, dalla liberazione degli ostaggi all’ingresso degli aiuti.

Il governo israeliano ha annunciato di aver ricevuto una nuova lista di nomi di donne e bambini tenuti in ostaggio nella Striscia di Gaza, che saranno rilasciati nel corso della giornata di oggi in cambio di prigionieri palestinesi, in base all’accordo siglato con il movimento islamista palestinese, informano dall’ufficio del primo ministro. L’elenco, riferiscono i media israeliani, comprenderebbe 8 persone: probabilmente 6 donne e 2 bambini. In più, aggiungono, saranno restituiti i corpi di 3 degli israeliani rapiti, anche questi di donne e bambini.

Nel frattempo, 3 cittadini israeliani sono rimasti uccisi in un attacco con armi da fuoco a Gerusalemme, a una fermata dell’autobus all’ingresso della città, nel quale si registrano anche diversi feriti, di cui 4 in modo grave. La polizia ha riferito che i due presunti aggressori, due palestinesi di Gerusalemme est con carte di identità israeliane, «sono stati neutralizzati sul posto». Secondo il sito palestinese QudsNews sarebbero entrambi collegati ad Hamas. Nella loro automobile, informa la polizia, sono stati trovati centinaia di proiettili che lasciano pensare al progetto di un attentato di grandi dimensioni. Resta comunque alta l’allerta, visto, aggiungono, il «grande fermento» che si nota nella città dopo la liberazione di diversi detenuti palestinesi, nel contesto della tregua in corso.

Le vittime dell’attentato di questa mattina sono due ragazze di 16 e 24 anni e un uomo di 73 anni, il rabbino Elimelech Waserman. Dopo un primo sopralluogo sul posto, il ministro per la sicurezza nazionale Itamar ben Gvir ne ha attribuito ad Hamas la responsabilità. La fazione palestinese, ha affermato, «ci parla a due voci: una è quella delle tregua, l’altra è quella del terrorismo. Noi – ha proseguito – non dobbiamo mostrare alcuna debolezza. Con Hamas dobbiamo dialogare solo attraverso i mirini e mediante la guerra».

Anche il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, riferendosi all’attentato terroristico di questa mattina, ha dichiarato che il governo «continuerà a espandere la distribuzione di armi ai civili. Questa – ha scritto su Telegram – è una misura che si è dimostrata più volte necessaria nella guerra contro il terrorismo. La rapida reazione di due soldati e di un civile che hanno eliminato i terroristi ha impedito un attacco più grave», ha aggiunto.

Confermato dall’esercito israeliano anche un altro attentato, a Beqaot, nella valle del Giordano, dove questa mattina un’automobile ha travolto due militari, ferendoli in modo leggero. L’assalitore «è stato neutralizzato» e l’esercito sta setacciando la zona alla ricerca di possibili complici.

30 novembre 2023