Attacco terroristico a Mosca: 137 le vittime accertate

Lutto nazionale, domenica 24 marzo, dopo l’attentato al Crocus City Hall di Mosca, in cui ci sono stati anche 180 feriti. Convalidato l’arresto di 4 sospetti

137 morti e 180 feriti. Le autorità sanitarie, riferisce l’agenzia Tass, hanno ufficializzato il bilancio dell’attentato di venerdì 22 marzo al Crocus City Hall di Mosca, dove circa 6mila persone aspettavano l’inizio di un concerto della rock band Picnic. Attentato per il quale è stato convalidato l’arresto di 4 sospetti, fermati insieme ad altre 7 persone a circa 350 chilometri a sud-ovest di Mosca. Identificate intanto dal ministero russo per le Emergenze 68 delle vittime. E mentre ieri, 24 marzo, la Russia viveva una giornata di lutto nazionale, il sedicente Stato islamico – che ha immediatamente rivendicato l’attentato – ha diffuso nuovi video dell’attacco, pubblicati dall’agenzia di stampa Amaq. Immagini in cui si vedono uomini armati che si filmano mentre danno la caccia agli spettatori nell’atrio della sala concerti, sparando a bruciapelo e uccidendo decine di persone. L’unica dichiarazione in arabo – non gridata, come in altri casi – è «Allahu akbar», a circa metà del filmato. Il resto delle dichiarazioni è in lingua non araba. Sul luogo della strage, trovati due mitragliatori e molte munizioni non utilizzate.

All’indomani dell’attentato, oltre 4mila residenti di Mosca si sono recati nei centri medici per donare il sangue e aiutare i feriti, riferisce Ria Novosti. E in tantissimi, ancora ieri, hanno continuato a portare fiori davanti alla Crocus City Hall mentre nelle altre regioni del Paese sono comparsi memoriali spontanei per le vittime, tra le quali anche bambini e molte madri, trovate morte abbracciate ai loro figli, hanno riferito i media locali. Anche il presidente russo Vladimir Putin, ha reso noto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, ha acceso una candela in memoria delle vittime, in una chiesa nell’area della residenza presidenziale.  Bandiere a mezz’asta anche alle ambasciate di Usa e Ue in Russia, con eventi di intrattenimento e sportivi cancellati in tutto il Paese.

Incurante della rivendicazione dell’Isis, il presidente Putin agita lo spettro di una responsabilità di Kiev nella strage, avvertendo che «chi sta dietro a questo barbaro atto terroristico sarà punito». E il sospetto, per Mosca, è l’Ucraina, dove gli esecutori materiali dell’attacco volevano rifugiarsi, ha accusato il leader del Cremlino, grazie a una «finestra» preparata per loro oltreconfine. La portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova ha sottolineato che «negli ultimi anni il regime di Kiev ha condotto attività terroristiche attive e sistematiche contro i russi», ricordando tra l’altro diversi «attentati contro personaggi pubblici e giornalisti».

«Assolutamente insostenibile»: questo il giudizio di Kiev sulla ricostruzione fornita da Mosca. «Putin sta cercando disperatamente di collegare l’Ucraina o altri Paesi occidentali con l’attentato di Mosca, nonostante non ci sia alcuna prova», ha scritto su X il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. «Putin ha mentito sulle esplosioni nei condomìni di Mosca nel 1999, sul disastro del sottomarino Kursk nel 2000, sull’assedio della scuola di Beslan nel 2004, sugli omicidi di Politkovskaya nel 2006, di Nemtsov nel 2015, sulla Crimea, sull’abbattimento dell’MH17: una lista molto lunga di bugie. Putin è un bugiardo patologico», ha sentenziato Kuleba.

Anche in Europa, alta l’allerta terrorismo. In Italia, si riunisce oggi, 25 marzo, al Viminale il Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza pubblica. In Francia, il primo ministro Gabriel Attal ha annunciato di «elevare» il piano Vigipirate al massimo livello, quello di “emergenza attentati”. Oltreoceano, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha condannato «i terribili attacchi a Mosca e il terrorismo in tutte le sue forme», mentre la Casa Bianca ha confermato che gli Stati Uniti avevano avvertito i russi all’inizio di marzo di un attacco terroristico che avrebbe potuto colpire «grandi raduni» a Mosca, tra cui concerti, come aveva scritto sul suo sito l’ambasciata americana.

La volontà di cooperare con la Russia nella lotta al terrorismo è stata sottolineata in conversazioni telefoniche avute con Putin dai leader di Bielorussia, Uzbekistan, Kazakhstan e Turchia. Per il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, «l’attacco a Mosca prova che le crisi regionali devono essere risolte pacificamente il più presto possibile», ha affermato, confermando la volontà di agire da mediatore nel conflitto ucraino.

25 marzo 2024