Attacco russo all’Ucraina. Putin: «conseguenze mai sperimentate per chi interferisce»

L'annuncio in tv del presidente Russo quando a Mosca erano quasi le 6. Al momento 7 le città sotto attacco. Il presidente ucraino Zelensky: «Donate sangue». Von der Leyen (Commissione Ue): «L'obiettivo della Russia non è solo il Donbass, è la stabilità in Europa»

Affermando che si tratta dello «stesso modo in cui la Germania ci attaccò nella seconda guerra mondiale», il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj, con un discorso alla nazione alle 11.30 locali, ha commentato e condannato l’attacco della Russia di questa notte, 24 febbraio, sottolineando che è tempo di «scegliere da che parte stare, perché è chiaro che la Russia sta dalla parte del male e chi ha una coscienza non può non manifestare il proprio dissenso per quanto sta accadendo».

Quello che sta accadendo ha avuto inizio all’alba, quasi alle 6 – quando in Italia erano le 4 -: il presidente russo Valdimir Putin è apparso in tv annunciando l’inizio dell’operazione militare «a protezione del Donbass», l’area orientale e filo-russa dell’Ucraina che nel 2014 si è dichiarata unilateralmente indipendente dalla madrepatria. Quasi in contemporanea si è registrato il primo allarme da Kiev, dove si sono sentite cinque grosse esplosioni. E poi a Odessa, porto ucraino nel Sud del Paese, strategico per il commercio e l’economia, a Kharkiv, nella zona orientale, e a Mariupol, a sud del Donbass. Di fatto la Russia ha dichiarato guerra all’Ucraina nonostante il capo del Cremlino nel suo discorso abbia detto che «la Russia non intende occupare l’Ucraina» ma «solo demilitarizzarla e denazificarla, portando a giudizio coloro che hanno compiuto crimini contro civili, inclusi cittadini della Federazione Russa».

Nel suo discorso, tra l’altro, Putin ha invitato i soldati ucraini a deporre le armi e soprattutto minacciato di ritorsioni eventuali intromissioni esterne: «Padri, nonni e bisnonni non hanno combattuto contro il nazismo per servire la giunta antipopolare oggi – ha affermato -. Deponete le armi e potrete tornare a casa in sicurezza. Ogni responsabilità dello spargimento di sangue ricadrà sul regime di Kiev». Ancora, l’ammonimento rivolto a «tutti coloro che dall’esterno cercheranno di interferire: la risposta della Russia porterà a conseguenze che non avete mai sperimentato. La politica dell’impero della menzogna si basa sulla forza bruta e sappiamo che la vera forza è nella giustizia e nella verità, che è dalla nostra parte. La sicurezza della patria sarà garantita in modo affidabile».

Complessivamente, le città sotto attacco della Russia sono ora sette: la capitale Kiev, Kharkiv (est), Ivano-Frankivsk (ovest), Kramatorsk (est), Dnipro (est), Odessa (sud) e Mariupol (sudest). Le autorità ucraine registrano le prime vittime, mentre il presidente Zelensky invita a «donare sangue» ai militari già feriti.

Immediata la reazione del presidente americano Joe Biden, che ha definito questo «attacco non provocato e non giustificato», per il quale gli Stati Uniti e i loro alleati «chiederanno conto alla Russia». Questa, ha scritto su Twitter il primo ministro belga Alexander De Croo, «è l’ora più buia per l’Europa dalla seconda guerra mondiale». Da parte sua la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha affermato che «il presidente Putin è responsabile di riportare la guerra in Europa. In queste ore buie, l’Unione europea è unita all’Ucraina e al suo popolo. L’obiettivo della Russia non è solo il Donbass, l’obiettivo non è solo l’Ucraina, l’obiettivo è la stabilità in Europa e l’intero ordine internazionale basato su regole. Per questo, riterremo responsabile la Russia». (articolo aggiornato alle 11.43)

24 febbraio 2022