Attacco a Londra, nel cuore della democrazia

Auto lanciata sulla folla davanti a Westminster, poi il terrorista si è scagliato contro i poliziotti. Un agente ucciso; 3 i morti investiti. 40 i feriti

Un auto si è lanciata sulla folla davanti a Westminster, quindi il terrorista si è scagliato contro i poliziotti. Un agente ucciso; 3 i morti investiti. Almeno 40 i feriti

A un anno dagli attacchi di Bruxelles, ancora sangue sull’Europa. Nel pomeriggio di ieri, 22 marzo, a Londra, poco prima delle 16 (ora italiana), un auto si è lanciata a tutta velocità sulla folla che passeggiava sul ponte di Westminster, quello che collega la ruota di Londra con il Big Ben, uccidendo tre passanti. Quindi l’attentatore si è schiantato contro la cancellata del parlamento inglese e, uscito dall’auto, si è scagliato contro i poliziotti nell’area recintata armato di coltello e ha ucciso un agente, prima di essere ucciso a sua volta. Almeno 40 i feriti, tra cui anche due italiane: una donna romana e una ragazza bolognese. La seduta del parlamento inglese è stata subito sospesa, spiegando ai deputati di restare all’interno dell’edificio. Sospesa anche la seduta del parlamento scozzese, che era riunito per decidere sul referendum per l’autonomia da Londra. Chiusi gli accessi alla metropolitana nei dintorni di Wetminster.

Al momento dell’attacco, nella Camera dei Comuni i parlamentari stavano discutendo della richiesta del parlamento scozzese di indire un secondo referendum sull’indipendenza. Immediatamente messa al sicuro la premier Theresa May, allontanata da Westminster mentre ancora era in corso l’attentato. «I terroristi – ha dichiarato poi – hanno scelto di colpire nel cuore della nostra Capitale, dove persone di tutte le nazionalità, religioni e culture si radunano per celebrare i valori di libertà, democrazia e libertà di parola: ogni tentativo di sconfiggere quei valori con la violenza è destinato a fallire». Nel frattempo, raggiunto dalla notizia degli attacchi a Westminster, anche il parlamento scozzese ha sospeso la sua seduta, «per rispetto al nostro Parlamento fratello e per tutto quello che sta succedendo a Westminster», ha postato il parlamentare scozzese Humza Yousaf.

Nelle ore dell’assalto è stata bloccata anche la ruota di Londra, il “London Eye”; blindato anche il vicino ospedale. I turisti trattenuti dalla polizia, per motivi di sicurezza. Traffico chiuso, metropolitana sospesa, il ponte aperto solo ai mezzi di soccorso. La polizia inglese ha passato al setaccio tutto Westminster, per verificare la presenza di eventuali complici all’interno; quindi tutte le persone che erano dentro il Parlamento sono state scortate dentro l’adiacente abbazia di Westminster. Verranno lasciate uscire solo a sera, dopo essere state identificate. Alle 17.45, la conferenza stampa improvvisata fuori dalla sede di Scotland Yard: «C’è una indagine in corso. Chiediamo a tutti i cittadini in possesso di filmati o foto che ci possono essere utili di farceli avere. La sicurezza è la nostra priorità. Stiamo lavorando di comune accordo con le altre autorità di Londra».

Immediata la reazione dei vescovi di Inghilterra e Galles: «I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con tutti coloro che sono stati colpiti nell’incidente di Westminster questo pomeriggio». Nel frattempo a Bruxelles il cardinale Jozef de Kesel stava celebrando una veglia di preghiera per le vittime e i feriti nei due attacchi alla città che sono avvenuti esattamente un anno fa, provocando la morte di 32 persone.

23 marzo 2017