Attacco a Londra, la condanna del Muslim Council of Britain

Dai rappresentanti delle comunità islamiche del Paese l’invito a segnalare alle forze dell’ordine le «attività sospette». La campagna nelle moschee

Dai rappresentanti delle comunità islamiche del Paese l’invito a segnalare alle forze dell’ordine tutte le «attività sospette». La campagna in tutte le moschee

Una condanna «ferma e forte» dell’attentato di Londra arriva dal Muslim Council of Britain che ieri, domenica 4 giugno, ha indetto una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle comunità islamiche del Paese. «Siamo stati testimoni ancora una volta dell’orrore inflitto sulle nostre strade. È la terza volta in tre mesi: siamo profondamente scioccati e condanniamo questi attacchi in maniera ferma e forte», ha detto il segretario generale Harun Khan. Ma i rappresentanti delle comunità islamiche non si sono limitati a prendere le distanze dall’atto di violenza: hanno lanciato una vera e propria campagna in tutte le moschee e associazioni islamiche del Paese per «facilitare una risposta di base alla sfida del terrorismo», segnalando «attività sospette» e tendendo una «mano di partenariato e di cooperazione al governo e al Primo Ministro, per lavorare insieme per mantenere il nostro Paese sicuro».

Il primo dei messaggi lanciati dai musulmani britannici al loro Paese attraverso la stampa è la loro «rabbia». I musulmani ovunque, hanno detto, «sono indignati e disgustati da questi codardi che hanno nuovamente distrutto la vita dei nostri amici britannici. Che questo poi sia avvenuto in questo mese di Ramadan, quando molti musulmani stanno pregando e digiunando, dimostra che queste persone non rispettano né la vita né la fede». Il secondo messaggio è che la comunità musulmana è «risoluta» a collaborare con le forze di polizia: «Queste persone non devono trovare un posto in cui nascondersi – le parole di Khan -. Oggi lanciamo una campagna per esortare le nostre moschee e le associazioni ad aumentare la loro vigilanza. “È interesse di tutti noi fermarli. Sappiamo che molte di queste persone hanno precedentemente condotto una vita di delinquenza. Spesso il percorso verso l’estremismo è al di fuori della moschea e ai margini della società». Khan ha citato le parole di un esperto per spiegare che «questa non è una radicalizzazione dell’Islam ma l’islamizzazione del radicalismo. Dobbiamo rafforzare le nostre moschee, abilitare i nostri Imam, i nostri giovani leader e altri, dando loro gli strumenti per sapere come relazionarsi con i giovani e affrontare il fascino che su di loro ha Daesh».

Dal Muslim Council ancora un messaggio rivolto direttamente ai terroristi e a chi simpatizza con loro: «Questo non è Islam. Questa non è la via indicata dal nostro amato Profeta. Le azioni di questi terroristi sono completamente, totalmente e assolutamente fuori dai principi e dallo spirito dell’Islam. Non c’è alcuna giustificazione a quanto questi terroristi stanno facendo». Infine un ultimo messaggio, rivolto ai cittadini britannici: «Facciamo in modo che non salgano da alcuna parte le voci dell’odio. L’attacco al London Bridge ci rende tutti arrabbiati e vogliamo fare qualcosa. Ecco perché siamo d’accordo con il Primo Ministro che le cose devono cambiare. E che quando è troppo è troppo».

5 giugno 2017