Athletica Vaticana trova “casa” a Palazzo San Calisto

Inaugurata e benedetta dal cardinale de Mendonca la sede della realtà sportiva della Santa Sede, che riunisce oltre 200 atleti. Il presidente Mattei: «Crocevia di incontri»

Accogliere uomini e donne di sport, professionisti, amatori e dilettanti. Con questo obiettivo prende vita la nuova “Casa” di Athletica Vaticana, la realtà sportiva della Santa Sede che riunisce ormai oltre 200 atleti, nel cuore del cuore di Roma, a Trastevere, a Palazzo San Calisto. Ieri pomeriggio, 20 settembre, l’inaugurazione e la benedizione, alla presenza del cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del dicastero per la Cultura e l’educazione, al quale Papa Francesco ha affidato lo sport, con la Costituzione apostolica del 2022. Un evento non solo istituzionale, ma soprattutto per dare il via al «rilancio della visione inclusiva e solidale del Santo Padre, affinché attraverso lo sport si possa essere davvero “fratelli tutti”», ha affermato il cardinale, che ha aggiunto: «Papa Francesco benedice questa iniziativa nella consapevolezza che lo sport è un modo per tendere al bene comune».

La mission della sede operativa, con i locali al terzo piano – quella legale è invece in via del Pellegrino nella Città del Vaticano -, vuole essere quella di un «crocevia di incontri tra atlete e atleti di diverse culture e religioni, con una particolare attenzione alle persone più fragili», ha  spiegato Giampaolo Mattei, presidente di Athletica Vaticana. Lo stile sarà quello «inclusivo e solidale», poiché Athletica Vaticana si propone di essere «ambasciatore del Papa nel testimoniare concretamente, sulle strade e in mezzo alla gente, il volto solidale dello sport, accogliendo al suo interno anche giovani migranti e persone con disabilità», ha aggiunto il presidente, ricordando il messaggio di Francesco per i Giochi del Mediterraneo in Algeria.

Davanti a un folto gruppo di atleti vaticani, rappresentanti istituzionali di alcune ambasciate ed esponenti del gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, il cardinale ha benedetto la nuova sede, posto un crocifisso al suo interno e, prima della preghiera finale – quella del maratoneta -, ha ricordato le parole di san Paolo. «L’apostolo – ha spiegato – ci fa scoprire la finalità vera dello sport e del nostro corpo, i nostri limiti e ciò che di bello può fare. Gli atleti – ha continuato – sono come degli artisti nel far emergere le proprie qualità, ma devono soprattutto trasmettere i valori di onestà e di una vita equilibrata e giusta». L’invito, dunque, è ad «aiutare se stessi e gli altri a vivere lo sport come una forma di cultura che punti alla convivenza fraterna, al dialogo, al sentirsi compagni gli uni degli altri».

Sempre san Paolo è stato citato da Mattei: «Lo possiamo definire un nostro collega. Noi siamo piccoli ma ce la mettiamo tutta nel portare il messaggio di uno sport da vivere nella sua vera anima che è quella della gratuità e dello spirito amatoriale. Soltanto in questo modo – ha affermato – possiamo davvero trasmettere i valori di fratellanza e pace, indispensabili per prevenire guerre, tensioni, conflitti ma anche le piccole o grandi divisioni che caratterizzano la nostra vita quotidiana e quella delle città che abitiamo».

21 settembre 2023