Athletica Vaticana «continua a correre per il più debole»

A colloquio col presidente monsignor Sánchez de Toca all’apertura dell’asta di solidarietà “We run together”. Una “Olimpiade domestica” nel lockdown

Lo sport, anche in questo periodo di stop, sta dimostrando che si possono sempre tagliare traguardi. Basta pensarci. Come quando si sceglie la migliore traiettoria in pista. Così Athletica Vaticana, la prima associazione sportiva del Vaticano, ha pensato di trasformare il meeting di atletica leggera “We run together – Simul currebant” in un’asta virtuale benefica. Monsignor Melchor Sánchez de Toca y Alameda, presidente di Athletica Vaticana e sottosegretario del Pontificio Consiglio della cultura, spiega che il meeting «era in programma per il 20 e 21 maggio a Castelporziano, insieme a Cortile dei Gentili, Fiamme Gialle e Fidal Lazio». Un incontro importante perché «per la prima volta grandi campioni dell’atletica, normodotati e paralimpici, avrebbero gareggiato insieme. Ma la pandemia ha fermato tutto». O quasi. «Sono aumentate le necessità delle strutture sanitarie, soprattutto nei focolai del Covid-19 in Italia. Così con il generale Vincenzo Parrinello, comandante del Gruppo Polisportivo Fiamme Gialle, abbiamo pensato a un’alternativa: l’asta “#WeRunTogether”».

Lo stile di Athletica Vaticana non è “correre e basta”. «Già siamo pronti a tornare in pista. “Simul currebant” significa adattarsi al passo del più debole». I proventi dell’asta andranno a due ospedali: il Papa Giovanni XXIII di Bergamo e la Fondazione Poliambulanza di Brescia. L’asta, attiva da oggi, 8 giugno, durerà circa due mesi. Si partecipa tramite la piattaforma online www.charitystars.com. Gli aggiornamenti su www.athleticavaticana.org, www.cortiledeigentili.com, www.fiammegialle.org e sui rispettivi canali social. Dopo 10 giorni l’oggetto o l’esperienza sportiva con un campione saranno aggiudicati al miglior offerente. È possibile partecipare anche alla sola raccolta fondi. Tra tutti i partecipanti verranno sorteggiati degli oggetti speciali tra cui una maglia di Athletica Vaticana autografata da Papa Francesco. Campioni come Filippo Tortu, Francesco Totti, Federica Pellegrini, Alex Zanardi, Antonio Rossi e tanti altri aspettano gli appassionati e chiunque fosse interessato. Papa Francesco, continua il sacerdote, «è stato il primo e più convinto sostenitore dell’iniziativa. Avrebbe ricevuto i partecipanti a questo meeting votato all’inclusione, a promuovere la condivisione e il dialogo. Ha donato la bicicletta che gli ha regalato il campione di ciclismo Peter Sagan».

La giornata mondiale dello sport il 6 aprile, ricordata durante l’Angelus della Domenica delle Palme, è stata ulteriore occasione per rimarcare l’importanza dello sport. «Il Papa ha detto che “sono emersi i frutti migliori dello sport: la resistenza, lo spirito di squadra, la fratellanza, il dare il meglio di sé”. L’importanza di “rilanciare lo sport per la pace e lo sviluppo”. E questo anche se sono state soppresse molte manifestazioni. Dopo queste parole dovevamo fare qualcosa». Il 6 aprile per Athletica Vaticana si è svolta «una “Olimpiade domestica”. Ciascuno ha accudito la casa, curato qualcosa che trascurava da tempo. Durante il lockdown nessuno è andato a correre perché serviva responsabilità. In questi giorni si sarebbero svolti i campionati di atletica dei Piccoli Stati. Anche questo impegno sportivo si svolgerà quando sarà possibile». E per il futuro, conclude monsignor Sánchez, «sono fermi in cantiere gli appuntamenti che la pandemia ha bloccato. Le emergenze sono altre. Siamo pronti a continuare a correre verso il più debole». La creatività non manca.

8 giugno 2020