Assisi, “Casa di Vita”

La targa della fondazione Wallenberg, per il salvataggio di 300 ebrei durante le persecuzioni razziali. Preghiera interreligiosa per i bambini soldato

«Il bene non è mai banale e non passa mai di moda. Ed è una scelta concreta e possibile, ogni momento». Silvia Costantini, vice presidente della Fondazione internazionale Raul Wallenberg, sintetizza così il senso del riconoscimento assegnato questa mattina, 27 ottobre, alla città di Assisi: la targa “Casa di Vita”, conferita a tutta la città per l’opera di salvataggio di circa 300 ebrei durante le persecuzioni razziali. Una cerimonia organizzata nell’ambito dell’evento “Spirito di Assisi”, promosso dalla diocesi, in sinergia con il Comune e con il “Museo della Memoria, Assisi 1943-1944”, lungo la via Borgo San Pietro, dove si trova il monastero di Santa Colette, assieme ad altri conventi, nei quali furono salvate diverse famiglie ebree.

Nella parole di Marina Rosati, ideatrice e responsabile del Museo della Memoria, «è un grande piacere e un vero onore ricevere questo riconoscimento dalla fondazione Wallenberg che ha compreso subito l’importanza di Assisi come luogo dove ha prevalso la vita sulla morte, l’accoglienza sull’indifferenza, la fraternità sull’odio. Assisi, anche con questa straordinaria pagina di storia che ha caratterizzato gli anni ’43-’44, è un esempio unico e una luce nel buio della Shoah».

La Fondazione internazionale Raoul Wallenberg è una ong fondata da Baruch Tenembaum e presieduta da Eduardo Eurnekian in memoria del diplomatico svedese Raoul Wallenberg, che salvò migliaia di ebrei dalle persecuzioni naziste in Ungheria. Obiettivo della sua attività è mettere in luce quegli eroi silenziosi che contribuirono durante gli anni bui della seconda guerra mondiale a salvare tante vite di innocenti. Con questo spirito, la Fondazione ha avviato da qualche anno il programma internazionale “Case di Vita”, con cui vengono riconosciuti, attraverso una targa commemorativa, quei luoghi come chiese, scuole, monasteri, conventi, collegi o abitazioni private, in cui le vittime innocenti delle persecuzioni, soprattutto i bambini, trovarono rifugio durante la Shoah.

In ricordo dello storico incontro dei leader delle religioni del mondo per la pace voluto da Giovanni Paolo II proprio ad Assisi il 27 ottobre 1986, nel pomeriggio di oggi, alle 17.30 nel refettorietto della Porziuncola della basilica di Santa Maria degli Angeli, è in programma poi una preghiera interreligiosa. «La nostra supplica – spiega il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino Domenico Sorrentino – sarà per la sorte e la vita dei bambini-soldato. Si tratta di bambini strappati alla propria infanzia – evidenzia -, privati dei loro sogni, con l’orrore che si stampa negli occhi e nella mente, destinato a trovare un’eco di violenza nel corso della vita».

27 ottobre 2021