Assisi apre le porte all’incontro dei capi religiosi del mondo
L’Incontro internazionale dal 18 al 20 settembre, 30 anni dopo l’appuntamento convocato da Giovanni Paolo II, con 511 leader delle religioni
L’Incontro internazionale dal 18 al 20 settembre, 30 anni dopo l’appuntamento convocato da Giovanni Paolo II, con 511 leader delle religioni
A 30 anni dallo storico incontro di preghiera per la pace convocato da Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986, Assisi si prepara ad accogliere l’Incontro internazionale “Sete di Pace. Religioni e Culture in dialogo”, dal 18 al 20 settembre. Un appuntamento dedicato al tema: “Dinanzi alla forza prepotente delle armi, la forza debole della preghiera”, presentato questa mattina, 13 settembre, nella sede della Radio Vaticana dal vescovo di Assisi Domenico Sorrentino da Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, e da padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi.
L’incontro si aprirà domenica 18 settembre alla presenza del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella. Alla Assemblea di inaugurazione prenderà la parola tra gli altri anche il Patriarca Bartolomeo I che sarà presente a tutto l’incontro. Martedì 20 settembre è previsto l’arrivo ad Assisi di Francesco. Ad oggi sono511 i leader delle religioni mondiali che hanno accolto l’invito e 12mila i pellegrini attesi nella cittadella umbra per seguire l’incontro e la preghiera per la pace. Si prevede la presenza di seguaci di 9 fedi religiose diverse. Ampia la copertura mediatica: sono 4 le sale stampa allestite per i 600 giornalisti accreditati e 47 le tv straniere che hanno chiesto di inviare il segnale delle dirette da Assisi.
Dopo l’assemblea inaugurale, nelle due mattinate di lunedì 19 e martedì 20 si svolgeranno in diversi punti della città 19 panel dove, secondo la tradizione degli incontri promossi dalla Comunità di Sant’Egidio nello “spirito di Assisi”, appunto, speaker di divere religioni e culture si confronteranno su vari temi di attualità: dalla questione dei migranti ai conflitti in atto nel mondo, dalle povertà ai temi legati alla salvaguardia del creato. Interverranno anche tre ministri della Repubblica: Stefano Orlando (Giustizia, sul tema delle carceri), Stefania Giannini (Istruzione, su scuola e pace) e Gian Luca Galletti (sui temi dell’ambiente). Sia Marco Impagliazzo sia padre Enzo Fortunato hanno ribadito che la città di Assisi sarà in questi giorni sicuramente «messa in sicurezza» perché è «giusto che ci siano i controlli» ma, hanno entrambi precisato, «non sarà una città blindata».
Sorrentino ha ricordato che 30 anni fa «il mondo era alle prese con una guerra fredda ed una pace da difendere tra arsenali nucleari contrapposti. Oggi ci troviamo di fronte a quella che Papa Francesco ha definito una terza guerra mondiale a pezzi in cui si fa fatica a capire in quale direzione sta andando il nostro mondo. È in questa situazione che emerge in tutta la sua forza l’intuizione di Giovanni Paolo II di invocare per la pace la forza della preghiera». Ad Assisi allora i responsabili delle religioni, gli uomini della cultura e del mondo della politica guarderanno la realtà ma lo faranno «con lo sguardo e il cuore della speranza», perché «i conti della storia – ha continuato il vescovo – non si fanno solo sulla narrazione dei tempi né sulle cronache degli eventi ma sul cuore degli uomini».
Nello stile proprio di questi incontri, nessuno spazio al sincretismo. Cristiani, ebrei e musulmani, ha spiegato padre Fortunato dando le “coordinate” secondo le quali si svolgerà martedì pomeriggio la “Preghiera per la pace” alla presenza di papa Francesco, si ritroveranno tutti nel Sacro Convento ma pregheranno in luoghi diversi. I cristiani si daranno appuntamento nella Basilica inferiore per una celebrazione ecumenica presieduta dal Papa, dal Patriarca ecumenico Bartolomeo, dal patriarca siro-ortodosso Efrem II, dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e dal pastore Olav Tveit del Consiglio mondiale delle Chiese. L’appuntamento per i rappresentanti musulmani sarà invece all’Istituto teologico mentre gli ebrei si ritroveranno nell’aula Frate Elia. Alla fine della preghiera, i partecipanti scenderanno per strada dove in processione arriveranno al palco per la Cerimonia conclusiva alla presenza di Francesco. Ci saranno vari interventi, un momento di silenzio in memoria delle vittime delle guerre e del terrorismo, la lettura dell’Appello per la Pace 2016 e lo scambio finale della pace.
Francesco, ha rivelato Impagliazzo, arriverà ad Assisi nella mattinata e pranzerà con tutti gli ospiti presenti all’incontro nel grande refettorio del Sacro Convento. Al pranzo parteciperanno anche un gruppo di 25 rifugiati: 10 provenienti dal Cara di Roma; 10 tra quelli arrivati in Italia grazie al progetto dei corridoio umanitari e 5 ospiti della Caritas di Assisi. Nel corso dello stesso pranzo, veranno anche festeggiati i 25 anni di Patriarcato del Patriarca ecumenico Bartolomeo I.
13 settembre 2016