Assegno unico, «unica vera riforma del Paese. Ora miglioriamolo»

A chiederlo è Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la natalità e del Forum famiglie nazionale. «Non si può risparmiare sulla pelle delle famiglie»», commenta

Da marzo ad agosto 2022 sono stati erogati complessivamente alle famiglie per l’assegno unico e universale 7,6 miliardi di euro. La spesa relativa ai nuclei non percettori di reddito di cittadinanza risulta pari a 7,3 miliardi di euro, in riferimento a una platea di circa 5,4 milioni di richiedenti e 8,7 milioni di figli beneficiari di almeno una mensilità; gli importi medi mensili sono risultati pari a 233 euro per richiedente e a 145 euro per figlio. Sono i dati diffusi ieri, 6 ottobre, dall’Osservatorio statistico sull’assegno unico universale, di cui ha dato notizia l’Inps.

Per Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la natalità e del Forum famiglie nazionale, si tratta di numeri che dimostrano come l’assegno unico universale sia «l’unica vera riforma degli ultimi anni nel Paese. Una riforma – aggiunge – che finalmente ha messo le famiglie italiane nella condizione di vivere una vita più dignitosa e di comprendere come la nascita di un figlio sia un bene comune e non privato, esclusivo per la famiglia che lo mette al mondo». Tuttavia, «ancora troppe famiglie non sono state raggiunte da questa misura», riflette De Palo. Basti pensare che, stando ai dati dell’Osservatorio, il 47% dei figli raggiunti dalla misura si concentrano al Nord, e per essi si osservano importi medi più modesti avendo livelli di Isee più elevato, mentre al Sud vi è una minore consistenza di beneficiari (34%), a fronte di importi mensili mediamente più alti in relazione a livelli di Isee mediamente più bassi in queste aree. Il valore minimo dell’importo si registra nella Provincia autonoma di Bolzano, dove per ciascun figlio si ha un importo mensile pari a 132 euro ed il valore massimo, pari a 166 euro per ciascun figlio, si registra in Calabria.

«Se questi numeri dovessero essere confermati – è l’analisi di De Palo -, a fine anno dovrebbero avanzare non poche risorse. Speriamo che queste vengano utilizzate per rimodulare in rialzo gli importi, aumentando così le salvaguardie di chi rischia di rimetterci e allineando le cifre secondo i livelli dell’inflazione. Non si può risparmiare sulla pelle delle famiglie», ribadisce. Quindi, l’invito a «lavorare tutti insieme, con le nuove Camere e con il nuovo governo», per migliorare questa misura «sin dalla prossima legge di bilancio. Urgono maggiori risorse per una modifica dell’Isee che tenga conto dei carichi familiari, e un piano per la ripartenza della natalità usando le risorse del Pnrr. La buona notizia è che su questi temi non esistono divisioni tra maggioranza e opposizione», conclude il presidente del Forum famiglie.

7 ottobre 2022