Asilo, Renzi: «Le procedure siano gestite con team europeo»

Il premier in aula alla Camera in vista del consiglio europeo del 23 aprile, convocato dopo la strage dei migranti nel Canale di Sicilia

Il premier in aula alla Camera in vista del Consiglio europeo del 23 aprile, convocato dopo la strage dei migranti nel Canale di Sicilia

«Credo che sia rispettoso del vostro ruolo e della consapevolezza dell’importanza del Parlamento partire da un approccio totalmente, integralmente, radicalmente politico». Così il premier Matteo Renzi, in aula alla Camera in vista del Consiglio europeo di domani, giovedì 23 aprile, convocato dopo la strage dei migranti nel Canale di Sicilia. «Noi oggi siamo chiamati a un approccio totalmente politico perché è di politica che ha bisogno l’Unione europea. Perché è politica la necessità che abbiamo di non dare una reazione emotiva. O c’è la capacità di dare una risposta complessa o non andiamo da nessuna parte», aggiunge Renzi. Per il premier, «bisogna spiegarla in modo semplice, ma non si può affrontarla in modo semplicistico. È semplicistico dire “tutti a casa loro” o “accogliamo tutti”. Di fronte a quello che stiamo vivendo si impone una risposta di respiro più ampio rispetto a una reazione immediata. Oggi la questione è cosa pensiamo dell’Africa. E se non partiamo di lì non saremo in grado di dire nulla di sensato».

«Il pensiero va alle famiglie», dice il premier. Spesso viene da «pensare che di fronte ai numeri che ballano in queste stragi si stia parlando di oggetti astratti. No, sono donne e uomini, famiglie che piangono ma non è solo l’aspetto del cordoglio umano a cui siamo chiamati oggi. E non nego – prosegue – la gratitudine del governo alla donne e agli uomini della marina, della guardia costiera, della guardia di finanza, dei carabinieri, persone con una divisa che stanno onorando l’Italia accogliendo le persone superstiti, salvando vite umane in mare per adempiere a quel principio che nel Vangelo è sintetizzato da “ero forestiero e mi avete accolto”, ma che per ciascuno costituisce un principio irrinunciabile».

Renzi ribadisce che «non si affronta la questione degli sbarchi dalla Libia parlando alla pancia delle persone. L’idea che gli italiani votino sulla base della pancia, come pensa qualcuno, è profondamente offensiva nei confronti degli italiani, che sono persone razionali e capaci di decidere. E comunque non è un problema di elezioni. Va oltre, è un problema di dignità dell’uomo. Combattere i trafficanti di uomini significa combattere gli schiavisti del XXI secolo – aggiunge -. Io ritengo che non sia un’esagerazione o un azzardo sostenere che ciò che sta avvenendo nell’area del Mediterraneo con la compravendita di uomini è una forma di moderno schiavismo. E l’Europa non può lasciare solo a noi questa battaglia che è una battaglia di assoluta civiltà». Nelle parole del premier, «bisogna mantenersi umani, evitando di inseguire la demagogia anche in un dibattito parlamentare, come stanno facendo alcune opposizioni. C’è un limite al tentativo di sciacallaggio di queste ore. C’è un secolo di civiltà giuridica e di valori umani a cui non rinuncia questo Paese in nome della demagogia. Noi non ci rinunciamo».

Poi sulle proposte in vista del coniglio di domani spiega: «Proponiamo che le procedure di asilo siano gestite con un team europeo», perche si tratta «di un patrimonio non soltanto di un Paese ma di tutti i 28 Paesi». L’Ue deve essere «qualcosa di diverso da un dotto club di specialisti tecnici che conoscono tutte le dinamiche geopolitiche ma si dimenticano di dare risposte ai problemni del nostro tempo», dice Matteo Renzi in aula alla Camera. «Io sono molto ottimista sul fatto che l’Ue possa cambiare passo, perché penso che di fronte a quello che sta avvenendo intervenendo in Africa con una strategia a lungo periodo, e più significativa di quello che è stato fatto fino ad oggi, l’Ue restituisca a se stessa il bisogno di richiamare la propria vocazione». Di fronte a queste tematiche, ha rimarcato, «non c’è divisione di parte. C’è l’Italia».

Sempre sul tema immigrazione nel pomeriggio il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, risponderà nel question time ad interrogazioni sull’eventuale rafforzamento della missione Triton, con particolare riferimento all’ipotesi che diventi una missione di ricerca e soccorso in mare (Costantino ed altri – SEL); sulla capacita’ di accoglienza dei migranti da parte di regioni ed enti locali (Busin ed altri – LNA); sull’emergenza immigrazione in vista del Consiglio europeo straordinario di domani (Fiano ed altri – PD); sulle misure nei confronti dei cosiddetti scafisti e sulla sicurezza del personale della Guardia costiera impegnato nei soccorsi alle imbarcazioni di migranti (Ravetto e Brunetta – FI-PdL); sulle iniziative per un maggiore coinvolgimento nella gestione dei flussi migratori delle Istituzioni europee e degli Stati membri, nonche’ dei Paesi di origine e di transito dei migranti (Buttiglione e Binetti – AP); sul contrasto all’immigrazione clandestina, con particolare riferimento alla lotta ai trafficanti di esseri umani.

22 aprile 2015