Asili nido: mancati gli obiettivi del Pnrr

Save the Children: «Un campanello d’allarme di assoluta priorità per il Paese, dove solo il 13,7% dei piccoli fino ai 2 anni frequenta una servizio per la prima infanzia pubblico»

Dopo l’intervento di ieri, 26 aprile, in Parlamento del ministro Raffaele Fitto (Affari europei, politiche di coesione e Pnrr), Save the Children esprime «preoccupazione» per le difficoltà annunciate «nel raggiungere l’obiettivo di giugno sugli asili nido del Pnrr». Per l’organizzazione internazionale, il mancato appuntamento con questo traguardo «è un campanello d’allarme di assoluta priorità per il nostro Paese, dove l’offerta di asili nido pubblici e di servizi per la prima infanzia è una delle più basse dell’Unione Europea, se si considera che in Italia solo il 13,7% dei bambini nella fascia 0-2 anni frequenta un servizio per la prima infanzia pubblico o finanziato dal pubblico», informano.

L’auspicio dunque, nelle parole di Raffaela Milano, direttrice del Programma Italia – Eu di Save the Children, è che «nel negoziare più tempo per il raggiungimento di questi obiettivi, si intensifichi il sostegno alle amministrazioni locali in maggiore difficoltà e, nel frattempo, si attivino percorsi di formazione  per almeno 30mila educatori ed educatrici che sono necessari per attivare concretamente i nuovi servizi previsti dal Pnrr soprattutto nelle regioni del Sud». Le diseguaglianze educative infatti «si manifestano molto prima dell’accesso alla scuola dell’obbligo e hanno sui bambini un impatto di lunga durata. La povertà educativa si manifesta già nella prima infanzia – sono ancora le parole di Milano -: per un bambino che cresce in un contesto socio-economico svantaggiato, anche un solo anno di frequenza in un asilo nido di qualità contribuisce a ridurre in modo sostanziale i divari educativi con gli altri bambini». Proprio per questo, «è fondamentale che il governo assuma tra le priorità l’investimento nell’infanzia a partire dai primi anni di vita e nei servizi socio-educativi di qualità, accessibili a tutti i bambini, al fine di ridurre le disuguaglianze educative».

27 aprile 2023