Asia Bibi, parla l’avvocato: «La mia vita è distrutta ma non mi pento»

Saif Ul-Malook ha incontrato una delegazione di Aiuto alla Chiesa che soffre. «Non ho mai fatto differenze di fede: se una persona ha bisogno di me la assisto. Oggi vorrei incontrare il Papa»

«La mia vita è distrutta, ma non mi sono mai pentito di aver difeso Asia Bibi. Non ho rimpianti e se domani un altro cristiano mi chiedesse di difenderlo da un’accusa di blasfemia, lo aiuterei senza pensarci un attimo». Non lascia spazio a nessuna esitazione Saif Ul-Malook, l’avvocato – musulmano – che ha difeso Asia Bibi dall’accusa di blasfemia che l’ha tenuta in carcere per 8 anni, fino alla sentenza di assoluzione, pronunciata il 31 ottobre scorso. Da allora l’avvocato, più volte minacciato di morte, è stato costretto a lasciare il Paese ma è voluto rientrare nei giorni scorsi, per assistere nel corso della quale la Corte Suprema ha respinto la petizione per il riesame del verdetto. E proprio a Lahore ha incontrato una delegazione di Aiuto alla Chiesa che soffre, in questi giorni in Pakistan.

«Sono un morto che cammina – riferisce Saif Ul-Malook -. Mi accusano di essere un cattivo musulmano perché ho difeso una cristiana ritenuta colpevole di blasfemia. I miei amici e colleghi si rifiutano perfino di salire in macchina con me perché hanno paura di essere uccisi assieme a me». Ma questo non lo ferma, tutt’altro: ora che Asia Bibi è libera, è pronto ad aiutare altri cristiani in difficoltà: «Non ho mai fatto differenze di fede – afferma -. Se una persona ha bisogno di me, la assisto». Quindi ricorda la permanenza di Asia nel braccio della morte: «Non so come abbia fatto a resistere per 8 anni in una stanza di 8 metri quadri, potendo uscire soltanto per mezz’ora due volte al  giorno. Quando la incontravo – ricorda – cercavo di tirarle su il morale perché è impossibile vivere in quelle condizioni».

Da ultimo, l’avvocato consegna ad Acs il suo più grande desiderio: «Vorrei incontrare Papa Francesco. Io sono musulmano – spiega – ma desidero davvero incontrare il Pontefice. Lui è il leader spirituale di tre quarti dell’umanità».

12 febbraio 2019