Arrivato in Vaticano il Treno dei bambini

500 giovanissimi di varie etnie e religioni arrivati dalla Calabria per un evento dedicato ai piccoli migranti che hanno raccontato al Papa le loro storie

500 giovanissimi di varie etnie e religioni arrivati dalla Calabria per un evento dedicato ai piccoli migranti che hanno voluto raccontare al Papa le loro storie

“Portati dalle onde”. Questo il tema dell’incontro che sabato 28 maggio ha portato in Vaticano 500 giovanissimi di diverse entie e religioni, arrivati in Vaticano dalla Calabria sul “Treno dei bambini” organizzato anche quest’anno dal Pontificio Consiglio della cultura. Al centro, il dramma dei piccoli migranti, che hanno voluto raccontare al Pontefice le loro storie. Tra loro Sayende, nigeriano, che ha domandato preghiere per la sua famiglia che «è andata in cielo», e «per i miei amici»: anche loro «sono andati in cielo, sono morti nell’acqua».

Con i piccoli viaggiatori, i rappresentanti delle realtà che di loro si prendono cura: l’associazione Giovanni XXIII, l’Orchestra infantile Quattrocanti di Palermo, in cui cantano bambini di 8 etnie, e la preside di una scuola di Vibo Marina, Maria Salvia, che a Francesco ha portato i soldi di una colletta per i bimbi di Lesbo e una lettera, firmata dai suoi alunni, letta al pontefice dal cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura: «Noi, bambini, promettiamo che accoglieremo chiunque arriverà nel nostro Paese; non considereremo mai chi ha un colore di pelle diverso, chi parla una lingua differente o professa un’altra religione, un nemico pericoloso».
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Nel suo dialogo con i piccoli, Francesco ha risposto a una bambina che gli chiedeva cosa signifcasse per lui «essere Papa». Significa, è la risposta, fare il «bene che io posso fare: io sento che Gesù mi ha chiamato per questo. Gesù ha voluto che io fossi cristiano, e un cristiano deve fare questo». E ancora, «Gesù ha voluto che io fossi sacerdote, vescovo e un sacerdote e un vescovo devono fare questo. Io sento che Gesù mi dice di fare questo».

30 maggio 2016