Arrivati a Fiumicino da Teheran 26 profughi afghani
Il corridoio umanitario organizzato dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, con il supporto dell’Oim. Tra le famiglie arrivate, due casi di ricongiungimenti
Sono arrivati ieri mattina, 29 novembre, all’aeroporto di Fiumicino, con un volo da Teheran, 26 profughi di origine afghana. A renderlo possibile, il corridoio umanitario organizzato dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia con il supporto di Oim, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni delle Nazioni Unite, nell’ambito del protocollo siglato dalle Chiese evangeliche con i ministeri competenti.
Tra le famiglie sbarcate all’aeroporto romano, informano dalla Federazione, ci sono due casi di ricongiungimenti familiari di persone arrivate lo scorso luglio. Il primo è quello di una ginecologa con 5 figli minori che si ricongiungono con il papà, giornalista radiofonico;la famiglia sarà accolta in provincia di Torino. La seconda famiglia – genitori e fratellini – è il nucleo familiare di una delle cicliste accolte all’Aquila. Verranno poi tutti trasferiti ed accolti a Firenze. Tra le persone arrivate ieri, anche una giovane che lavorava in Afghanistan per una ong americana – e per questo in pericolo – che è finita a vivere per strada a Teheran, dopo l’arrivo dei talebani.
«Mentre oggi ci rallegriamo per l’arrivo di 26 afghane e afghani dall’Iran – dichiara il pastore Daniele Garrone, presidente della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia -, non possiamo non ricordare le tante donne e gli uomini che lottano per i loro diritti in questo Paese. Ci associamo alle tante voci della società civile, della politica, che a tutti i livelli e in tutto il mondo chiedono il rispetto del popolo iraniano e della sua libertà di autodeterminarsi. Condanniamo le violenze e la grave repressione del dissenso ed esprimiamo la nostra piena solidarietà a chi cerca di costruire un futuro migliore, di libertà e giustizia».
30 novembre 2022