Arriva nelle sale “Come saltano i pesci”

La ricerca sull’identità al centro del nuovo film di Alessandro Valori: «Una sintesi in cui gli stili si mescolano, seguendo il ritmo della vita»

La ricerca sull’identità al centro del nuovo film di Alessandro Valori: «Una sintesi in cui gli stili si mescolano, seguendo il ritmo naturale della vita e delle emozioni»

Matteo, 26 anni, ha una vita invidiabile e il sogno di lavorare come meccanico alla Ferrari, Ci sono poi due genitori, Italo e Mariella, che lo seguono con amore e la sorellina Giulia che vede in lui il suo eroe. In questo tranquillo scenario quotidiano, collocato in una quieta provincia sul mare, irrompe una novità che cambia radicalmente le giornate di Matteo… È preferibile non dire di più a proposito di Come saltano i pesci, titolo curioso per un film altrettanto imprevedibile e dinamico, uscito il 31 marzo nelle sale con molta attesa e tante buone intenzioni.

Un film particolare, che ritrae uno spicchio di provincia italiana con uno sguardo insolito e attraente, tenendo il tono della trama su più livelli fino ad una ricomposizione conclusiva. Si fa presto infatti a dire che tutto è calmo, certe volte le cose possono cambiare quando meno te lo aspetti, e ti chiedono il conto, ti impongono una revisione dei ruoli e delle situazioni, seminando indizi e dubbi, facendo cominciare varie vicende tutte staccate tra di loro. E aspettando l’occasione utile per dare il via ad un chiarimento, per arrivare ad una resa dei conti con i personaggi sparsi destinati a ricompattarsi.

C’è voglia di commedia ma allo stesso tempo anche di dramma sentimentale, di sottile confronto psicologico, di scoperta di ruoli e di identità. Si vorrebbe evitare di rivelare di più  perché il testo ha una sua compattezza, che scivola nel pentimento e nel dolore. Fratelli che si riuniscono, padri che si ritrovano, emozioni che dal passato tornano a galla. Quanto tempo perso a non capirsi, quante occasioni lasciate per strada, quanta voglia di recuperare le occasioni perdute. Tanti personaggi, a dire il vero, non sono facili da gestire (il personaggio di Angela, per esempio…). Esprimono coraggio e vitalità, guardano indietro con ansia e si lasciano andare alla ricerca di riscatti.

«In Come saltano i pesci – dice il regista Alessandro Valori – ho idealmente continuato la ricerca sulla identità e la rappresentazione su chi siamo veramente al di là delle apparenze, quando la vita e gli eventi ci pongono di fronte alla realtà delle cose e alla nostra intimità più autentica e dobbiamo farci i conti». Il film, prosegue, «è una sintesi in cui gli stili si mescolano, dove momenti di gioia e ilarità si alternano a momenti drammatici e riflessivi seguendo il ritmo naturale della vita e delle emozioni. Ho scelto di usare una “camera” attaccata ai personaggi, li osserva e li segue nel loro viaggio fisico e interiore senza volersi sovrapporre con uno sguardo invadente, senza preconcetti e senza una tesi da dimostrare che potrebbe ingabbiarli». Lo scenario complessivo del film è misurato, timido, a doppia faccia. Si apre al positivo e si lascia andare alla ricerca di riscatti. La regia perde un po’ il controllo dell’insieme, ma la storia tiene e le motivazioni risultano plausibili. Film da vedere e da utilizzare per riflessioni e dibattiti.

4 aprile 2016