Liberato il sacerdote arrestato in Myanmar

A dare la notizia dell’arresto, Ucanews, l’agenzia cattolica di informazione sulle Chiesa in Asia. L’annuncio del vescovo birmano e il grazie a Papa Francesco

Era stato arrestato il 13 maggio dalle forze di sicurezza padre Colombano Labang Lar Di, sacerdote della diocesi di Banmaw, nello Stato di Kachin, in Myanmar. La notizia era arrivata da Ucanews, l’agenzia cattolica di informazione sulle Chiese in Asia, secondo cui il religioso era in viaggio da Banmaw a Myitkyina quando i soldati lo hanno fermato per controllare carta d’identità e cellulare. Poi, secondo fonti della Chiesa locale, lo hanno portato nei quartieri generali dei militari perché avevano bisogno di fare altre domande. Il sacerdote doveva fare un viaggio di un giorno tra Banmaw e Myitkyina ed era partito di mattina presto. A insospettire i militari, con ogni probabilità, il cellulare del sacerdote, che potrebbe contenere foto di sfollati interni in quanto nella sua parrocchia c’è un campo profughi. Un religioso della diocesi di Banmaw ha detto ad Ucanews che le forze di sicurezza volevano sicuramente conoscere maggiori dettagli e quindi lo hanno arrestato. L’arresto del sacerdote arriva mentre si intensificano i combattimenti tra i militari e l’Esercito per l’indipendenza Kachin (Kia). La crisi ha provocato la fuga di oltre 5mila persone dallo stato di Kachin e la Chiesa è fortemente impegnata negli aiuti umanitari agli sfollati che si sono rifugiati nelle chiese e nei monasteri. «Stiamo comunicando con i militari per fare appello a loro e dire che il sacerdote stava semplicemente svolgendo un dovere pastorale. Speriamo che venga rilasciato presto», ha detto il religioso a Ucanews. Un appello, quello alla liberazione del sacerdote, rilanciato anche sui social, dove molte persone chiedono il suo rilascio il prima possibile.

Ieri mattina, 17 maggio, la notizia della liberazione: padre Colombano Labang La Di è stato rilasciato ed è stato accompagnato dalle autorità locali dal vescovo di Banmaw presso il centro diocesano. Ad annunciarlo all’Agenzia Sir, il vescovo della diocesi birmana Raymond Sumlut Gam, che ha espresso il suo «profondo ringraziamento e apprezzamento» a Papa Francesco e alle comunità in tutto il mondo per le preghiere speciali e il sostegno che stanno dando alla pace e alle persone che soffrono in Myanmar». Il religioso sequestrato, ordinato sacerdote il 5 maggio 2017 nella diocesi di Banmaw (nello Stato del Kachin), è attualmente parroco di Prang Hkung Dung, al confine con la Cina, dove vivono nei campi profughi migliaia di sfollati interni, ed è impegnato, insieme a tante suore e religiosi, nel soccorso alla popolazione inerme che partecipa al Movimento di disobbedienza civile (Cdm) contro il colpo di Stato militare del 1° febbraio scorso.

Ad aprile, i militari hanno fatto irruzione nelle chiese dello Stato di Kachin e in almeno cinque chiese cattoliche nella diocesi di Pathein nel delta dell’Irrawaddy. Il Kachin, all’estremo settentrione del Paese, è tra quelli che più hanno subito le iniziative militari nel mezzo secolo di dittatura ma anche il loro periodico riacutizzarsi nell’ultimo decennio. Lo Stato è abitato da meno di due milioni di persone, in maggioranza cristiani (anche se le statistiche ufficiali ne riducono l’incidenza sotto il 40%), tra cui 120mila cattolici.

18 maggio 2021