Arrestato il vescovo di Siuna, Nicaragua

Isidoro Mora, 63 anni, è il secondo presule incarcerato dal regime, dopo Alvarez. L’avvocato Molina: «Rapito mentre si recava a celebrare le cresime, insieme a 2 seminaristi»

I maggiori siti indipendenti lo confermano in modo unanime: in Nicaragua è stato arrestato un altro vescovo. Si tratta di Isidoro del Carmen Mora Ortega, 63 anni, vescovo di Siuna, nel nord del Paese. La polizia di Daniel Ortega lo ha incarcerato ieri, 20 dicembre. È il secondo vescovo arrestato dal regime, dopo Rolando Alvarez, nell’ambito di una persecuzione contro la Chiesa cattolica in Nicaragua che quest’anno ha raggiunto livelli senza precedenti.

La conferma è arrivata anche dall’avvocato Martha Patricia Molina, attivista che dall’esilio redige un aggiornato rapporto sulle persecuzioni contro la Chiesa nicaraguense. «Isidoro Mora, vescovo della diocesi di Siuna, è stato rapito da polizia e paramilitari mentre si recava a celebrare le cresime nella parrocchia di La Cruz de Rio Grande – riferisce -. Anche i seminaristi Alester Saenz e Tony Palacio sono stati rapiti».

Stando ai media indipendenti locali – che citano una fonte ecclesiale – il vescovo di Siuna sarebbe stato intercettato mentre tornava dal comune di La Cruz de Río Grande, dove aveva impartito la cresima a 230 ragazzi, nella parrocchia di Santa Cruz. Non si sa dove si trovi in questo momento, se a Matagalpa (la città più vicina a Siuna) o già a Managua. Il giorno prima di essere arrestato, aveva presieduto una Messa in occasione del 99° anniversario della creazione canonica della diocesi di Matagalpa, nella cattedrale di san Pietro apostolo. Nella circostanza, aveva detto ai fedeli che la Conferenza episcopale del Nicaragua continua a pregare per monsignor Rolando Álvarez, il vescovo di Matagalpa, condannato a 26 anni di carcere per reati considerati tradimento, che comportano la perdita della nazionalità, la privazione dei beni e di tutti i diritti civili.

Portando all’assemblea i saluti della Conferenza episcopale del Nicaragua, aveva detto: «Siamo sempre uniti pregando per questa amata diocesi di Matagalpa, pregando per monsignor Rolando, pregando per il cammino di ognuno di voi. Siamo uniti nella preghiera, nella comunione, nella fede, nell’amore, nella tenerezza».

21 dicembre 2023