Un’università a rischio paralisi
Pubblichiamo una nota della Fuci in merito alla mobilitazione di studenti e ricercatori che si sta svolgendo in questi giorni in tutta la penisola italiana da Ufficio stampa Fuci
Mentre oggi, giovedì 25 novembre, prosegue in Aula l’esame del disegno di legge, approvato dal Senato, e delle proposte di legge concernente Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l’efficienza del sistema universitario (approvato dal Senato), la Fuci continua a seguire con viva partecipazione e sentita preoccupazione l’iter parlamentare, le iniziative ad esso connesse, la mobilitazione del mondo accademico.
In tutta Italia dilagano proteste dalle varie forme, c’è chi sale sui tetti, chi blocca aeroporti, chi promuove e partecipa ad assemblee e a tavoli di confronto e di riflessione. L’assalto di ieri, mercoledì 24 novembre, al Senato della Repubblica da parte di alcuni studenti costituisce un atto di gravità inaudita, contro ogni senso civico. Siamo convinti che una siffatta esplicitazione della protesta finisca per scadere in vandalismo ed inciviltà, assolutamente inconcludente e, anzi contro il principio che dovrebbe muovere chi esprime una critica, chiedendo ascolto, possibilità di esprimere la propria opinione e rispetto.
Da giovani universitari che amano il loro Paese non rimaniamo passivi spettatori della condizione in cui versa l’Università italiana ma allo stesso tempo non siamo inclini a seguire gli slogan del momento o a demolire proposte e Istituzioni. La passione che nutriamo per l’Università ci chiede un’attenzione e una cura maggiori volte ad animare una critica costruttiva fatta di studio e di confronto. Il numero monografico settembre/ottobre 2010 di Ricerca, il bimestrale della nostra
Federazione, cui hanno contribuito docenti e studenti e dedicato all’università, alla riforma, al confronto del sistema italiano con altri in giro per il mondo, all’orientamento e alla scelta universitaria, si pone nel solco di questa consapevolezza.
A noi preme ricordare e rendere protagonisti, in questo grave momento per l’Università nel nostro Paese, tutti gli studenti – davvero molti anche quelli aderenti alla nostra Federazione – che dal nord al sud d’Italia sono ancora in attesa dell’inizio delle loro lezioni. Una situazione di assoluta gravità che compromette l’effettività del diritto allo studio.
Esprimiamo il nostro disappunto per il fatto che si parli di riforma mettendo mano ad un ingente taglio di risorse e si consideri l’Università come una voce di spesa e non come un investimento per il nostro Paese e chiediamo, rinnovando la nostra disponibilità alla partecipazione, di riaprire un dialogo tra istituzioni e componenti del mondo accademico, compresi gli studenti.
In queste ore in Aula, di emendamento in emendamento, il testo sta conoscendo ampie modifiche. Si tratta di un segno evidente di una spaccatura forte in tema di università. Noi auspichiamo invece si possa trovare un clima sereno e pacato di lavoro che porti ad una piena e unanime concordanza sulle modifiche al testo del ddl. Purtroppo la situazione è molto confusa e l’incertezza della contingenza politica rischia di pregiudicare l’esito dei lavori parlamentari, su un tema di assoluta rilevanza per il presente e il futuro del nostro Paese.
Da Ufficio stampa Fuci
25 novembre 2010