Un’Orchestra giovane e aperta all’hinterland

Crescita artistica e di pubblico per l’Orchestra di Roma e del Lazio, tra pezzi classici e contemporanei di Enrica Patrone

Da Orchestra “giovanile” a formazione musicale stabile all’interno del nuovo Auditorium Parco della Musica: la storia dell’Orchestra di Roma e del Lazio, che ogni domenica pomeriggio alle 18 dà appuntamento al suo pubblico di affezionati abbonati e nuovi ascoltatori in Sala Sinopoli, segue anche l’itinerario di Gianni Borgna che, come assessore alla cultura, ha dato i natali e un finanziamento fisso all’orchestra, e oggi se la ritrova sotto giurisdizione come neo-presidente di “Musica per Roma”. Nasce così una nuova collaborazione tra l’ORL e la Fondazione che gestisce l’Auditorium, come avvenuto per il recente Festival delle Scienze. Secondo tradizione, la stagione (prima parte da gennaio a maggio) integra autori classici come Mozart, Schubert, Haydn, Beethoven e Mendelssohn e compositori dell’Ottocento oggi di raro ascolto (Vieuxtemps, Reznicek, Vorísek, Fesca), con la musica contemporanea di giovani italiani: Luciano Bellini, Claudio Perugini, Silvia Colasanti. Giovani anche i solisti, scelti tra i vincitori di concorsi internazionali, accanto a interpreti e direttori più noti, fra cui brilla per il sesto anno la presenza stabile del cinese (ormai naturalizzato italiano) Lü Jia.

Domenica 28 si cambia orario e sala (Sala Santa Cecilia, ore 19) per un grande ritorno, dopo il successo di pubblico e critica delle ultime due passate stagioni: il direttore toscano Daniele Giorgi, impegnato in un concerto tutto tedesco. Apertura con l’ “Ouverture in do minore op. 62” del “Coriolano” di Beethoven cui segue il “Concerto n. 2 in mi bemolle maggiore per corno e orchestra” di Richard Strauss, affidato al giovane cornista ungherese Szabolcs Zempléni (nel 2005 primo premio alla International ARD Music Competition di Monaco). Chiude il programma la “Sinfonia n. 1 in do minore op. 11” di Mendelssohn. Altro gradito ritorno è quello del 4 febbraio con il direttore israeliano Lior Shambadal, cui nel 2006 era stata affidata l’inaugurazione della stagione. In programma tre composizioni giovanili di giganti della musica: Mozart, con il “Concerto in re maggiore per pianoforte e orchestra K. 175”; autore che presta un suo tema celeberrimo “Là ci darem la mano” dall’opera “Don Giovanni” al giovane Chopin, che vi compose le “Variazioni op. 2 per pianoforte e orchestra” (eseguiti dalla pianista francese Kim Barbier, al suo debutto romano); infine il primo cimento orchestrale di Schubert, la “Sinfonia n. 1 in re maggiore D 82”.

Segnaliamo ancora la prima esecuzione assoluta, l’11 febbraio, della suite “Le avventure di Pulcinella e Karagoz” di Luciano Bellini (1952), e se la musica contemporanea può spaventare i non esperti, rassicuriamo che qui ci sarà da divertirsi, se non altro perché l’interpretazione è affidata affidata al noto “giullare” napoletano Nando Citarella: musicista, cantante e attore di musica popolare che dal 1997 ha avviato una proficua collaborazione con l’autore. Il programma è interamente dedicato a Napoli e alla più nota maschera della commedia dell’arte, Pulcinella, con “Fünf neapolitanische Lieder” per baritono e orchestra di Hans Werner Henze, di cui si sono recentemente festeggiati gli ottanta anni (solista Roberto Abbondanza) e la suite neoclassica dal balletto “Pulcinella” di Stravinskij. Sul podio il turco Cem Mansur.

I concerti all’Auditorium saranno preceduti durante la settimana da ben 27 appuntamenti in decentramento, per portare la musica in alcune località laziali e nelle scuole medie della Regione. L’assessore alla cultura, spettacolo e sport della Regione Lazio Giulia Rodano, riconosce «l’importante presenza culturale nell’Orchestra in tutto il territorio, confermata anche dal successo dei concerti d’estate. Avere una compagine che si esibisce alla pari nella Capitale e in regione è una grande opportunità, ed è per questo – ha concluso l’assessore – che continueremo a puntare sull’ORL». I dati confermano la stima: 25mila gli spettatori romani nel 2006, mentre nel decentramento si registra un incremento di pubblico del 25%, sfiorando le 5mila presenze nei concerti nelle chiese, a ingresso libero. Un segnale della pressante domanda di musica e cultura anche in periferia, di cui le istituzioni dovranno sempre più tener conto.

26 gennaio 2007

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