Una improvvida deliberazione

Dal X municipio l’impegno a istituire un “registro delle unioni civili”. Legittimando qualcosa di simile a un “piccolo matrimonio”

Il Consiglio del X municipio di Roma ha ritenuto di approvare il 22 dicembre una deliberazione per l’istituzione di un “registro delle unioni civili” presso gli uffici del municipio stesso.

Dopo una serie di premesse discutibili o persino erronee, presumendo che «non sussiste alcuna relazione o connessione tra il registro sopra citato e la banca dati contenente i dati anagrafici e di stato civile», il Consiglio ha impegnato la Giunta municipale a istituire entro trenta giorni tale registro, a cui possono iscriversi «due persone non legate da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela, ma da vincoli affettivi, coabitanti e residenti da almeno un anno nel municipio X». L’iscrizione viene inoltre dichiarata possibile anche se una sola delle due persone ha la residenza in quel municipio.

Si tratta, con tutta evidenza, di unioni anche tra persone dello stesso sesso e si tenta, andando in realtà completamente al di là delle prerogative e competenze di un municipio, di legittimare qualcosa di simile a un matrimonio, o almeno a un “piccolo matrimonio”, attuando una pervicace volontà e scelta ideologica, socialmente distruttiva oltre che inammissibile sul piano giuridico e ancor più su quello morale.

28 dicembre 2005

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