“Un sorriso al giorno …”

La terapia del sorriso, sempre più presente nelle strutture italiane, può migliorare la risposta dell’organismo in condizioni difficili o di malessere: ridere fa bene a noi e agli altri. E gli studi lo dimostrano di Angela Dassisti

Un vecchio motto della tradizione popolare parla dei benefici dell’alimentazione; negli ultimi decenni tuttavia è stata notata l’influenza delle emozioni nella risposta allo stress e alle malattie. In particolare sono stati analizzati gli effetti delle emozioni positive e degli aspetti neurovegetativi associati in favore di un assetto cognitivo e biologico che sembrerebbe modificare la reazione dell’organismo alla malattia.

Come si fa a favorire la presenza di emozioni positive in una condizione difficile e di malessere? Il buon umore purtroppo non può essere sempre autoindotto e alimentato dalla propria forza di volontà, pertanto una condizione di sofferenza e di isolamento non favoriscono la possibilità di sperimentare gioia, soddisfazione e di allietarsi per un evento particolare. Il buon umore deriva dal rapporto con gli altri, dalla presenza di figure di accudimento o di amicizie e compagnie che ci permettono di spostare l’attenzione su argomenti più leggeri, che raccontano del mondo ironico fuori da un letto di ospedale, che ci consentono di rispecchiarci con una parte sana, a volte buffa di noi stessi e non solo con la malattia.

In che modo però il buon umore influisce sul nostro organismo? In un modo che non ci aspetteremmo: attraverso il sorriso o la risata. Fortunatamente si tratta in entrambi i casi di una risposta quasi automatica, che di riflesso imitiamo senza rendercene conto, ma che favorisce il rilascio di alcuni neuro-trasmettitori benefici, rilassa i muscoli di torace e addome attraverso una respirazione più sincopata e il rilascio di suoni, favorisce l’irrorazione sanguigna e cerebrale anche grazie all’utilizzo di alcuni muscoli facciali. Inoltre, la risata o il sorriso ci predispongono a una reazione di rilassamento e non di allerta, in risposta alla relazione con l’altro. Veniamo accolti e siamo complici delle risa, pertanto non è utile essere eccessivamente concentrati, preoccupati o in allerta e questo sembra combattere lo stress e favorire notevolmente il rilassamento.

Sono numerosi gli studi sull’importanza delle emozioni, pertanto anche della mente (i pensieri), nel mutare o favorire una reazione anche biologica dell’organismo. La cura del sorriso, tuttavia, da sola non può determinare la guarigione quando il sistema immunitario è attaccato da virus, infezioni e altro, ma sembra avere un’importanza non trascurabile sul “pensiero positivo” e sulla “motivazione” degli individui a reagire alla malattia con maggiore forza e vigore. Lontana nel tempo, divenuta più popolare negli anni ‘90 grazie alla cinematografia, la terapia del sorriso sembra essere alla base di numerosi interventi terapici all’interno di strutture ospedaliere come affiancamento della terapia farmacologica. Effettuata da medici o volontari che si formano per supportare il malato con delicatezza e grande determinazione, essa è sempre più presente nelle strutture italiane, ma potrebbe essere ancora più diffusa se ci fosse la possibilità di condividerne le potenzialità.

Pensiamo a una persona anziana, disabile, a un amico o parente con una situazione difficile; pensiamo alla persona che viaggia con noi tutti i giorni in metropolitana, al giornalaio sotto casa, al farmacista, al sacerdote, al salumiere, al collega, al medico, ai nostri nonni, ai nostri genitori, ai nostri coniugi, ai nostri figli: quante volte sorridiamo loro? Quante volte riusciamo ad instillare un pensiero positivo, a dare una parola di conforto, a farci una bella e liberatoria risata? Abbiamo fretta, siamo stanchi, talvolta disillusi, con tanti problemi, ma basta molto poco per invertire la spirale negativa e guardare alla vita in positivo; è sufficiente iniziare e concentrarsi su aspetti non – negativi, sulle alternative, sull’ironia e la comicità delle situazioni, sull’effetto della nostra gentilezza e della nostra allegria sugli altri, poiché può essere più contagiosa della tristezza e più utile per affrontare la vita. Ridere e sorridere fa bene a noi e agli altri e se alla fine di questo articolo state pensando a qualcosa di divertente e vi scoprite ad accennare un piccolo sorriso, allora abbiamo invertito la spirale: “Buona giornata”!

7 marzo 2013

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