Tiziano in mostra alle Scuderie

La mostra monografica ripercorre l’itinerario artistico del grande pittore, dagli esordi in seno alla pittura di Giovanni Bellini e Giorgione, fino alle committenze imperiali di Francesca Romana Cicero

Le Scuderie del Quirinale concludono idealmente un progetto di riflessione sulla grande stagione veneziana del ‘500, e sul ruolo da essa assunto nel rinnovamento della cultura italiana ed europea, con una mostra dedicata a Tiziano (Pieve di Cadore 1490 – Venezia 1576). La mostra monografica ripercorre l’itinerario artistico del grande pittore, dagli esordi in seno alla pittura di Giovanni Bellini e Giorgione, alle creazioni dallo stile individuale e autonomo, fino alle committenze imperiali di Carlo V e del figlio Filippo II, e quelle destinate ai dogi, agli Este e ai Della Rovere.

Il percorso, sia pur condizionato dalla grandiosità in altezza di talune opere, tutte disposte al primo piano, mette in risalto la maestria delle abilità coloristiche di Tiziano, tali da rendere viva l’immagine, tracciando uno speciale senso del movimento. Movimento generato dall’arditezza degli accostamenti cromatici e la quasi febbrile identificazione con la loro densità, anche quando in vecchiaia preferirà “spegnerli”, e renderli liquidi e più bui. Primato nel colore ottenuto grazie ad una costante sperimentazione in cui, dopo un secolo di compostezza e senso di smarrimento di fronte alla potenza di Dio, il sacro, l’uomo e la terra danno forma ed espressione alla bellezza. Primato nel colore che affonda le sue radici nella stessa città di Venezia che, dalla metà del 400 al 500, subì il fascino delle cosiddette arti minori dei mosaici, delle vetrerie e tessuti, in continuo dialogo con la statuaria, l’architettura e le arti decorative.

Tra i capolavori in mostra il celebre ritratto di Paolo III, la cui verosimiglianza impressionò anche i contemporanei. Raffigurato con occhi che denotano intelligenza viva, ha una mano posata sulla borsa, simbolo di magnanimità o richiamo ad un’antica usanza imperiale (ripresa nelle cerimonie d’insediamento dei Papi) di lanciare monete alla folla. Particolare che potrebbe invece alludere a un aiuto economico promesso a Carlo V, date le sue mire espansionistiche su Milano e i ducati di Parma e Piacenza. Imperatore raffigurato, a figura intera, ieratico, in abito di corte con cane da caccia. Lo sguardo è pacato, forse per volontà di pacificazione con il Papa e i principi italiani. Presenti il “Concerto interrotto” in cui la musica è la vera protagonista e “La Maddalena”, in cui valori diametralmente opposti, sacralità e sensualità prorompente, convivono.

Come non commuoversi dinanzi ad essa, simile a Venere, con quelle labbra tremanti, gli occhi sbarrati verso il cielo, le braccia chiuse in gesto di modestia, e un velo di capelli rosso oro, che le copre in parte le nudità. La Santa, assunta come protettrice delle prostitute convertite, nel sedicesimo secolo era spesso oggetto di rappresentazione anche nelle corti. Segue il ritratto del doge Venier, esempio di virtù, intelligenza, saggezza e giustizia. Rappresentazione spirituale di un regnante, il gesto della mano del doge è paragonabile a quello di Marco Aurelio, imperatore filosofo. Sullo sfondo, il paesaggio alla finestra include un incendio e una vela, possibili allusioni al potere di Venezia contro i Turchi.

TIZIANO c/o del Quirinale, via XXIV Maggio 16. Fino al 16 giugno 2013. Curatore: G. Villa. Catalogo: Silvana editoriale. Orari: da domenica a giovedì dalle 10.00 alle 20.00; venerdì e sabato dalle 10.00 alle 22.30. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura. Biglietto: Intero: € 12.00 – Ridotto: € 9.50. Agevolazioni Metrebus. Informazioni e prenotazioni singoli, gruppi e laboratori d’arte tel. 06.39967500.

20 marzo 2013

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