Terra Santa, pellegrinaggio diocesano

Dal 14 al 21 aprile il percorso nei luoghi in cui visse Gesù. A guidare l’itinerario il cardinale vicario Ruini di Elena Grazini

Da Nazareth a Gerusalemme alla ricerca del volto di un “Uomo”. È l’itinerario più affascinante per un cristiano, il pellegrinaggio per antonomasia, ma è anche il “viaggio” di chi è alla ricerca. È la Terra Santa, i luoghi della vita di Gesù, la meta del prossimo pellegrinaggio diocesano in programma dal 14 al 21 aprile 2008. Guidata dal vicario generale di Sua Santità, il cardinale Camillo Ruini, la diocesi di Roma si recherà alla Chiesa madre di Gerusalemme. «È in questo fare visita della Chiesa di Roma a quella di Gerusalemme che risiede il senso del pellegrinaggio diocesano in Terra Santa – spiega padre Cesare Atuire, amministratore delegato dell’Opera romana pellegrinaggi, che si occupa dell’organizzazione -. Inoltre è importante il fatto che la comunità diocesana che partecipa al pellegrinaggio venga guidata dal vicario del Papa».

Un gesto importante anche sotto il profilo della solidarietà nei confronti delle comunità cristiane che vivono lì, continua padre Atuire: «Se è vero, come si legge nella lettera Ad Romanos di Sant’Ignazio di Antiochia, che alla Chiesa di Roma guardano tutte le altre come a quella che presiede nella carità, in quest’ora di bisogno dei cristiani in Terra Santa è fondamentale far sentire concretamente la nostra vicinanza». Una situazione, quella dei cristiani in Terra Santa, che veniva descritta di recente dal francescano padre Pizzaballa, custode di Terra Santa, come una realtà di sofferenza, ma dove s’intravede un barlume di speranza, anche per la forte ripresa dei pellegrinaggi: «Siamo pochi, siamo scalcagnati, però ci siamo, restiamo, nonostante tutto. Riusciamo a restare aggrappati a quei luoghi, con le unghie e con i denti, e dare a quei luoghi l’identità necessaria sul piano della fede cristiana».

Il pellegrinaggio diocesano, previsto dal 14 al 21 aprile, toccherà tutti quei luoghi. In programma infatti, tra le altre, la visita a Gerico, Lago di Tiberiade, Cafarnao, Nazareth, Monte Carmelo, Betlemme, Gerusalemme e Qumran (per informazioni, telefono 06.698961, sito internet www.josp.com). «La Chiesa di Roma è riconoscente alla Chiesa di Gerusalemme perché Pietro viene dalla Terra Santa – commenta monsignor Liberio Andreatta, vicepresidente dell’Opera romana pellegrinaggi -. E noi andiamo a casa di Pietro, per attingere forza, per ritornare laddove tutto è cominciato».

Un ritorno alle origini della fede, come testimoniano i molti pellegrini che decidono di partire per la Terra Santa. Tra di loro c’è anche chi, come Silvia Pangella, agente di viaggio, quando è partita cercava da tempo una risposta e in quei luoghi l’ha trovata. «La Terra Santa è stata “il mio viaggio” – racconta Silvia -. Un incontro con la storia, passata e contemporanea, la risposta che cercavo da tempo: a Betlemme, nella chiesa della Natività, ho riaperto un dialogo latente da troppo tempo, sulle pietre della Gerusalemme antica ho sentito le orme di Gesù sotto i miei piedi, nel Getsemani ho ascoltato la voce di “un Uomo” che chiedeva aiuto a Suo Padre. La domanda che mi ripeto ogni giorno dal ritorno, con un po’ di rammarico ma con tanto entusiasmo, è: “ma dove sono stata fino ad oggi?”».

4 gennaio 2008

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