Sydney, l’apertura della XXIII Gmg

La Messa del cardinale Pell con 150mila giovani, nell’area di Barangaroo, ha inaugurato la Giornata mondiale della gioventù da Agenzia Sir

«Non passate la vita senza prendere posizione, pensando che sia meglio non scegliere, perché è prestando fede agli impegni presi che potrete vivere in pienezza». Con questa esortazione il cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney, ha salutato i 140 mila giovani presenti nell’area di Barangaroo per partecipare alla Messa di apertura della XXIII Giornata mondiale della Gioventù che ha luogo nella città australiana.

«La felicità – ha sottolineato il cardinale Pell – sta nello svolgere sempre i nostri compiti e il nostro dovere, soprattutto quando si tratta di piccole cose, così che possiamo prepararci ad affrontare impegni sempre maggiori. Sono molti quelli che hanno scoperto la propria vocazione alle Giornate mondiale della Gioventù».

«Essere discepoli di Gesù richiede disciplina, in particolare autodisciplina, dominio di sé – ha dichiarato il cardinale -. L’esercizio dell’autocontrollo non vi renderà perfetti ma il dominio di sé è necessario per proteggere e far crescere l’amore racchiuso nei nostri cuori e per evitare che gli altri, specialmente la nostra famiglia e i nostri amici, siano feriti dai nostri gesti di cattiveria e dalle nostre inadempienze».

«Prego che con la forza dello Spirito possiate entrare a far parte del grande esercito di santi che ha arricchito la storia dell’umanità per generazioni». Riferendosi poi direttamente alla Gmg che si apre oggi il cardinale Pell ha avvertito i giovani: «Questi giorni passeranno veloci e dovremo affrontare il ritorno alla normalità, per un periodo alcuni di voi troveranno la vita di tutti i giorni piatta e deludente, ma non distacchiamoci dal nostro Dio amorevole e dal suo Figlio, Gesù Cristo».

La Messa a Barangaroo presieduta dall’arcivescovo di Sydney ha segnato ufficialmente l’inizio della XXIII Giornata mondiale della gioventù. Circa 150mila i giovani assiepati sull’area del vecchio porto della cittadina australiana. Davanti a loro, l’altare dove hanno concelebrato 26 cardinali, 400 vescovi e 4 mila sacerdoti; più in là, l’Oceano. L’universalità dell’evento è stata segnata dallo sventolio di bandiere, dai colori e dai volti dei giovani che s’incontrano, come pure dal saluto plurilingue rivolto dall’arcivescovo ai presenti. Il Paese ospitante, invece, è presente nelle sei stelle ricamate sulla casula dei concelebranti e nella danza tribale fatta dagli aborigeni per l’acclamazione al Vangelo.

«Voi siete membra di una Chiesa antica fondata sugli apostoli Pietro e Paolo», ha detto il cardinale Pell rivolto ai 10 mila italiani. «La vostra è la terra dei Papi. In Australia invece la Chiesa è molto giovane, ma ci sono fratelli e sorelle italiani immigrati. Per questo siamo sicuri che vi troverete in mezzo a noi come tra amici». La festa dei giovani di tutto il mondo è appena iniziata.

15 luglio 2008

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