Stupro, indagini in corso ma scoppia l’intolleranza

Inquirenti al lavoro sulla violenza alla Caffarella mentre inizia lo sgombero degli insediamenti abusivi. Aggressione a 4 romeni in un locale di Giulia Rocchi

Carnagione scura, capelli lunghi. Ha un volto almeno uno dei due stupratori provenienti dall’Europa dell’Est, più probabilmente dalla Romania, che sabato pomeriggio hanno aggredito una ragazzina di 14 anni e picchiato il fidanzatino di appena due anni più grande, nel parco della Caffarella. Due giovanissimi per i quali il San Valentino si è trasformato in un incubo ma che ieri sono riusciti a fornire un ritratto netto di uno degli aguzzini, da cui gli inquirenti hanno tracciato un identikit. Durante la giornata di ieri sono proseguiti, inoltre, i sopralluoghi della Squadra mobile nel teatro dell’aggressione: un anfratto tra rovi e rifiuti, un luogo buio e lontano dalla strada. I due ragazzi, lo ricordiamo, sono stati sorpresi dai due stranieri mentre si trovavano su una panchina nei pressi di via Latina ma poi costretti, sotto la minaccia di una pistola probabilmente inesistente, a seguire gli aggressori in questa zona impervia del parco.

Ma dopo l’ennesimo episodio di violenza monta la rabbia dei cittadini. E scoppia l’intolleranza nella zona della Caffarella. Ieri sera quattro romeni sono stati aggrediti davanti a un rivenditore di kebab turco in via Carroceto, nei pressi dell’Arco di Travertino, ritrovo abituale della comunità romena del quartiere. Un gruppo di giovani a volto coperto e armati di bastoni ha distrutto le vetrine del locale colpito di presenti. Poco più tardi una nuova aggressione ai danni di uno straniero, colpito sempre da giovani armati di mazze, mentre passeggiava nella zona. Nella serata di ieri, inoltre, nel quartiere Appio Latino si era svolta una manifestazione organizzata da Forza Nuova.

E se non soffia il vento dell’intolleranza, si respira comunque quello della paura. «Questo parco è abbandonato, non ci sono controlli», lamentano alcuni residenti. «Quando fa buio qui davanti non ci passiamo proprio», commenta un’anziana signora. Più di 300 ettari tra l’Appia Pignatelli e la via Latina, la Caffarella nelle giornate di sole, è meta di scampagnate e passeggiate. Ma quando cala la sera, affermano molti residenti, il parco si trasforma in ricovero per stranieri e nomadi, che hanno realizzato rifugi di fortuna nelle grotte e nelle zone più nascoste. Ieri, alle 13, ha effettuato un sopralluogo il sindaco Gianni Alemmano, accompagnato dal ministro delle Politiche comunitarie Andrea Ronchi. «Mi auguro – afferma il primo cittadino – che i responsabili vengano e presi e poi restino in carcere».

Il sindaco ha inoltre disposto lo sgombero degli insediamenti abusivi, cominciati questa mattina dalla pineta di Castelfusano (Ostia). All’interno della pineta ci sarebbero 78 piccoli campi, composti da un paio di baracche ciascuno, rifugio per lo più di romeni e polacchi. Alle operazioni delle forze dell’ordine dovrebbe partecipare anche Alemanno.

«La questura sta indagando con molta attenzione e grande dispiegamento di forze – commenta inoltre il sindaco a proposito delle indagini sullo stupro della Caffarella –. Ci sono almeno cinquanta uomini impegnati. Siamo in attesa di risultati ma c’è il massimo riserbo su questa inchiesta. Appena i due ragazzi saranno pronti sarò disponibilissimo ad incontrarli. Si tratta di persone alle quali questa città deve un risarcimento. Sono ragazzi che sono stati colpiti profondamente da questa violenza e bisogna essere solidali con loro fino in fondo per cercare di aiutarli ad uscire fino in fondo da questo tunnel. Il dato di fondo è che queste tensioni stanno toccando emotivamente tutta la città. Noi dobbiamo dare la netta sensazione che le istituzioni stanno reagendo. Dobbiamo farlo in termini chiari e forti. Dobbiamo intervenire seriamente – aggiunge – proprio per evitare che la gente si senta abbandonata perché, se fosse così, c’è il rischio di aprire pericolosi vuoti che portano a reazioni incontrollate».

Intanto il governo sta preparando un testo con misure più dure contro quella che, dai cittadini, viene percepita sempre più come un’emergenza. Innanzitutto sarà esclusa la possibilità di concedere gli arresti domiciliari a chi è accusato di violenza sessuale, mentre i sindaci potranno avvalersi di ronde di volontari non armati. Le misure saranno contenute in un decreto legge che stralcia, e in tal modo anticipa, alcune disposizioni contenute nel disegno di legge sulla sicurezza già approvato dal Senato e ora in discussione alla Camera. Il nuovo testo introduce anche alcune novità, che dovranno poi essere inserite nel ddl.

16 febbraio 2009

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