Storie di solitudine, gli interventi della Caritas

La rete dell’Ufficio diocesano per venire incontro a povertà estreme e problemi tipici dell’estate. Attive mense, centri di accoglienza e lo stabilimento balneare L’Arca, a Ostia di Alberto Colaiacomo

Carlo e Teresa dicono di preferire l’incontro fuori dalla loro abitazione. In realtà, si vergognano di dire che vivono in un garage, due piani sotto terra. Tempo dopo, quando gli operatori Caritas scendono con loro e si alza la serranda, vengono invasi da un odore acre e da una montagna di scatoloni che contengono i loro beni, dietro i quali si scorgono due sedie utilizzate per dormire. Sono lì da 5 anni e stanno per essere sfrattati anche dal garage. È estate piena quando finiscono in strada, i mesi più duri da sopportare. Grazie alla rete di solidarietà si riesce a trovare un alloggio. Da qualche mese Carlo percepisce finalmente la pensione e sembra rialzare la china.

È una delle tante storie di solitudine della città di Roma, con i suoi disagi che durante l’estate si acuiscono e si manifestano in modo più evidente. Nella città che accoglie i turisti, ogni giorno dormono in strada più di 6mila persone. Oltre 7mila sono invece i rifugiati politici e i titolari di protezione internazionale che, dopo essere sbarcati sulle nostre coste, trovano “accoglienza” in bivacchi e negli insediamenti abusivi. Povertà estreme a cui, in questo periodo dell’anno, si aggiunge il disagio di tanti anziani che vivono soli e per i quali diventa ancora più difficoltoso relazionarsi, fare la spesa, andare dal medico.

«Sono tanti i romani per cui il tempo di vacanza è sinonimo di sofferenza e solitudine – spiega monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas – perché la nostra città vive una grave crisi etica prima ancora che economica. Cresce l’isolamento e la separazione, si ha paura della relazione con l’altro». Per questo, la Caritas di Roma nei mesi estivi intensifica le iniziative di solidarietà e propone la campagna «E…state insieme»: 87mila pasti distribuiti nelle mense sociali, 47mila pernottamenti per oltre 800 persone ospiti dei centri di accoglienza, 2.800 prestazioni sanitarie e 250 volontari impegnati ogni giorno insieme agli operatori sociali. È la stima delle attività che si svolgono nei 36 centri diocesani tra luglio e settembre. Solo il giorno di Ferragosto saranno più di duemila i senza dimora e gli anziani che usufruiranno dei servizi di accoglienza della Caritas e delle vacanze solidali nello stabilimento balneare L’Arca di Ostia.

Iniziative possibili grazie all’impegno di migliaia di volontari. Si tratta perlopiù di giovani che durante le vacanze mettono a disposizione parte del loro tempo a servizio degli altri. Tra questi sono molti i gruppi che arriveranno da altre diocesi e che andranno ad aggiungersi ai volontari provenienti dalle parrocchie romane. A luglio e agosto saranno 33 i gruppi – provenienti da tutta Italia – che volgeranno periodi di servizio settimanali ospitati dalla Caritas presso la Foresteria Volontari della Cittadella della Carità. «Il cristiano non perde tempo: per questo la pausa estiva deve essere periodo di riposo ma anche di crescita spirituale» spiega monsignor Feroci. Le vacanze, sottolinea il sacerdote, «non possono trasformarsi in un pretesto per dimenticare chi ha bisogno ma vanno vissute come un’occasione di condivisione, con esperienze che ci aiutino a crescere interiormente e a valorizzare la vita come un dono, da spendere per Dio e per gli altri». Di qui l’invito alle comunità cristiane a impegnarsi concretamente nel volontariato perché «oltre che sollievo per chi è in difficoltà, questo diventa esperienza educativa da cui far nascere una nuova cultura e favorire relazioni di prossimità».

21 luglio 2014

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