Spielberg, Monaco tra storia e cronaca

In “Munich”, l’episodio terroristico delle Olimpiadi del 1972 e quello che successe dopo, in un’ampia ricostruzione di Massimo Giraldi

Settembre 1972, giochi olimpici a Monaco di Baviera. Un commando di estremisti palestinesi, “Settembre Nero”, invade il villaggio olimpico uccidendo 2 membri della squadra israeliana e prendendone in ostaggio altri 9. Ventuno ore dopo, arriva l’annuncio: «Sono tutti morti». Nel film “Munich”, appena uscito nelle sale, Steven Spielberg rievoca questo tragico episodio, ma soprattutto racconta quello che è successo dopo: i servizi segreti israeliani incaricano il giovane ufficiale Avner, e altri 4, di eliminare gli 11 uomini individuati come i responsabili dell’eccidio. Da una Capitale all’altra il difficile compito viene portato avanti dal gruppo, fin quando Avnet, padre di una bambina neonata che non ha ancora visto, entra in crisi e si chiede se sia giusto rispondere al terrore con altro terrore.

La ricostruzione di Spielberg è ampia. Se la sua volontà di portare contributi ad un confronto di idee più pacato non è dubitabile, resta tuttavia l’impressione che in più passaggi la materia gli sia un po’ sfuggita di mano, dando troppo spazio a personaggi di contorno non determinanti e a crudezze forse non necessarie in un’ottica di invito alla conciliazione.

29 gennaio 2006

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