«Siete i prediletti». La visita del Papa all’ospedale Bambino Gesù

«Sono venuto tra voi per testimoniare anch’io l’amore di Gesù per i bambini». Le parole di Benedetto XVI ai piccoli ospiti del Bambino Gesù, il 30 settembre scorso di A. Z.
Scheda: il discorso integrale

Una visita dentro il mistero della sofferenza innocente. Per portare «il conforto e la benedizione di Dio». È tra le corsie dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, a due passi dal Vaticano, venerdì 30 settembre, la prima visita di Benedetto XVI nei luoghi di sofferenza della diocesi di cui è vescovo. Tappe del dolore, segnate dalla carezza del vicario di Cristo ai piccoli degenti. Tappe che iniziano dal padiglione Pio XII, con il Dipartimento Emergenza ed Accettazione, dove nel 2004 sono state effettuate 55.000 visite; quindi, nel reparto di Neurotraumatologia, tra i bambini che hanno subìto lesioni traumatiche del cranio e del sistema nervoso centrale. Poi, ecco il Pontefice al padiglione Sant’Onofrio, dall’«accettazione» alla cappella, dove lo accolgono i due cappellani padre Jason Hood e padre Mario Puppo e dove sosta in preghiera, guidando la recita dell’«Ave Maria». Nel luogo di culto, anche le religiose che operano nel nosocomio del Gianicolo, la responsabile della scuola per infermieri intitolata a Pier Giorgio Frassati, alcune mamme con i loro piccoli. Benedetto XVI passa nel «Castello dei giochi», dove i bambini che possono spostarsi dai loro letti vanno a giocare, disegnare, scrivere, e alcuni canti salutano il suo passaggio. Nel padiglioneSalviati la visita al reparto di Cardiologia, tra le stanze colorate dai disegni dei degenti; l’incontro con i piccoli pazienti di Oncologia pediatrica; al terzo piano, lo sguardo ai lavori per il nuovo padiglione che sarà intitolato a Giovanni Paolo II (sette livelli, 7.600 metri quadri, 130 posti letto).

Nell’aula delle conferenze, l’indirizzo di omaggio del presidente dell’ospedale al Papa e il discorso di Benedetto XVI, alla presenza di autorità ecclesiastiche e civili. «Sono vicino a ciascuno di voi e vorrei farvi sentire il conforto e la benedizione di Dio. Gli stessi voti desidero esprimere a coloro che si trovano nelle succursali di Palidoro e di Santa Marinella». Un pensiero rivolto a tutta la comunità dell’ospedale: 476 medici, 946 infermieri, 415 tra addetti e ausiliari e 280 amministrativi. Poi, la spiegazione delle ragioni di questa visita: «Per questa prima visita ad un ospedale – afferma – ho scelto il Bambino Gesù per due motivi: anzitutto perché questo istituto appartiene alla Santa Sede, ed è seguito con sollecitudine dal cardinale Segretario di Stato, che è qui presente. Passando per alcuni reparti, imbattendomi con tanti piccoli che soffrono, ho pensato spontaneamente a Gesù che amava teneramente i bambini e voleva che li lasciassero andare a Lui. Sì, come Gesù, anche la Chiesa manifesta una speciale predilezione per l’infanzia, specialmente quando si tratta di fanciulli sofferenti. Ed ecco, allora, il secondo motivo per cui sono venuto tra voi: per testimoniare anch’io l’amore di Gesù per i bambini, un amore che si effonde spontaneo dal cuore e che lo spirito cristiano accresce e rafforza».

Da qui l’importanza del lavoro svolto all’interno del nosocomio. «Penso agli interventi d’avanguardia che rendono rinomato il “Bambino Gesù”; ma penso anche e soprattutto al lavoro ordinario, di ogni giorno: all’accoglienza, al ricovero, alla cura solerte dei piccoli degenti – e sono tanti! – che si rivolgono alle vostre strutture sanitarie. Ciò richiede una disponibilità grande, una costante ricerca di moltiplicare le risorse disponibili; domanda attenzione, spirito di sacrificio, pazienza e amore disinteressato». In particolare perché «per i bambini non va lesinata alcuna risorsa». Da vescovo di Roma, l’apprezzamento per il ruolo esercitato dal Bambino Gesù come «avamposto dell’azione evangelizzatrice della comunità cristiana nella nostra città. Qui si può offrire una testimonianza concreta ed efficace del Vangelo a contatto con l’umanità sofferente».

9 ottobre 2005

Potrebbe piacerti anche