Sentinelle in Piedi a Roma: «Vegliamo in silenzio per la libertà di espressione»

Manifestazione il 27 giugno alle 21 in piazza San Silvestro, davanti al Pantheon, per «difendere la libertà e la possibilità di dire che un bambino ha diritto a un padre e una madre» di R. S.

“Il rumore non può imporsi con il rumore. Il silenzio sì”. La frase del Mahatma Gandhi che campeggia sulla loro pagina Facebook spiega in modo eloquente lo stile della protesta che li caratterizza. Sono le Sentinelle in Piedi, che scendono nuovamente in piazza il 27 giugno a Roma per «difendere la libertà e la possibilità di dire che un bambino ha diritto a un padre e una madre».

Dopo la manifestazione del 5 aprile scorso con circa 400 persone a piazza della Rotonda, davanti al Pantheon, e dopo tante altre tappe in giro per l’Italia, questa volta il luogo dell’appuntamento sarà piazza San Silvestro, alle 21, a due passi dai palazzi della politica, Palazzo Chigi ma anche Montecitorio, sede della Camera dei deputati che ha già approvato il ddl Scalfarotto con l’introduzione del reato di omofobia, in attesa del vaglio del Senato.

La modalità è quella consueta: una veglia silenziosa. Come chiarisce un’altra frase che appare sulla loro pagina Facebook (quasi settemila “mi piace”): «Vegliamo in silenzio per essere liberi di esprimerci domani». «Porta un libro, veglia in piedi!», dice l’annuncio della serata di Roma, rinnovando un appello che ha già raccolto centinaia di adesioni lungo la penisola. Ognuno è invitato a portare un libro, segno di «formazione permanente» e di quella libertà di espressione che le Sentinelle vogliono tutelare.

Proprio in nome di questa libertà il 5 aprile erano convenuti a piazza della Rotonda anche padri e madri preoccupati non solo per il ddl “anti-omofobia” ma anche per i progetti di formazione nelle scuole decisi per la lotta al bullismo ma ispirati all’ideologia del “gender”.

Il movimento delle Sentinelle in piedi ricalca quello francese dei Veilleurs, nati nel 2013 durante le manifestazioni contro la legge sui matrimoni gay. È un movimento apartitico, spontaneo, che raccoglie adesioni soprattutto in Rete. Sintetico l’identikit fornito sul loro sito: «Una resistenza di cittadini che vigila su quanto accade nella società e sulle azioni di chi legifera denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà».

Nei giorni scorsi un’interpellanza parlamentare è stata presentata al ministro degli Interni dopo le recenti contestazioni alle manifestazioni delle Sentinelle organizzate a Siena e a Modena.

24 giugno 2014

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