Scuole, un allarme continuo

Segnalazioni ai Vigili del Fuoco dopo la tragedia di Rivoli. Le denunce delle associazioni, il monitoraggio del Comune. Scarsa la manutenzione. I presidi invocano autonomia di bilancio di Emanuela Micucci

È l’acqua il nemico delle scuole romane. Dal nido alle superiori. Infiltrazioni che rendono molti edifici dei colabrodo, aprono vistose crepe sui muri e costringono alunni e docenti a fare lo slalom tra secchi e calcinacci. Così, ad esempio, lunedì i Vigili del Fuoco hanno dovuto chiudere la sala riunioni della materna ed elementare di via Tedeschi sulla Tiburtina perché il soffitto si sbriciolava. È uno degli episodi più gravi registrati dai pompieri durante i sopralluoghi negli edifici scolastici della capitale dopo la morte di uno studente, il 22 novembre scorso, nel crollo del liceo Darwin di Rivoli (Torino).

Negli ultimi 10 giorni, infatti, ai Vigili del Fuoco di Roma sono arrivate oltre 60 segnalazioni sulle scuole a rischio sicurezza da parte di presidi e genitori. Un vero boom, se si pensa che dall’inizio dell’anno le richieste di intervento sono state 150. In testa ai problemi riscontrati:infiltrazioni d’acqua, cornicioni pericolanti e inadeguatezza delle vie di fuga (uscite di sicurezza, scale antincendio).

«Appena il 20% delle scuole di Roma e Provincia – spiegano al Comando provinciale dei Vigili del fuoco – ha conseguito lo standard previsto per il rilascio del certificato antincendio, mentre il restante 80% ha presentato un certificato di adeguamento e avrà tempo fino al 31 dicembre 2009 per eseguire i lavori». Intanto è stato istituito un tavolo tecnico tra il Comando provinciale e gli enti locali per verificare lo stato di avanzamento dei lavori, e per il neoprefetto, Giuseppe Pecoraro, la sicurezza scolastica è una priorità. «Abbiamo chiesto ai vigili urbani – annuncia il sindaco Gianni Alemanno – di avviare un monitoraggio delle scuole».

L’edilizia scolastica capitolina, infatti, è in emergenza. Lo denunciano ogni anno associazioni, organi di stampa, genitori. Stilano dossier Azione Studentesca e l’Unione degli studenti, i maggiori movimenti studenteschi. E il ministero dell’Istruzione, già nel 2002, illustrò i risultati di una propria indagine. Cifre pesantissime che trovano riscontro ancora oggi nel VI Rapporto “Imparare sicuri” redatto da Cittadinanzattiva.

Un’aula su 5 presenta crolli di intonaco e il 29% segni di fatiscenza, il 20% pavimenti sconnessi e il 24% ha finestre rotte. Grave poi la situazione delle certificazioni: solo il 34% delle scuole ha il certificato di agibilità e meno del 40% quello igenico-sanitario. Secondo l’ultimo monitoraggio del Comune di Roma, su 400 istituti risulta che solo 60 sono in possesso del certificato di idoneità statica.

«Mancano controlli adeguati sul rispetto delle norme edilizie, sui lavori effettuati e sul rispetto dei tempi», afferma Giuseppe Scaramazza, segretario regionale di Cittadinanzattiva. Un problema evidenziato anche da Legambiente. Nell’“Ecosistema Scuola 2008” emerge che solo 194 edifici scolastici nel Lazio hanno avuto interventi di manutenzione negli ultimi 5 anni: Roma ha il valore assoluto più alto, però in percentuale si ferma allo 9,7%. Dall’ultimo monitoraggio del Campidoglio sono 300 i plessi del patrimonio comunale che necessitano di urgenti interventi di ristrutturazione. Pesa l’età delle scuole. Il 48% nel Lazio e il 40% a Roma è stato costruito prima degli anni Settanta.

L’assessore ai Lavori pubblici del Comune, Fabrizio Ghera, ha stimato in almeno 400 milioni di euro la spesa per mettere in sicurezza i 1.300 istituti capitolini. I tempi stringono. Perché 6.301 studenti e 1.047 docenti che nel 2007 (dati Inail) hanno subito infortuni nelle scuole del Lazio sono troppi. Perché entro il 30 giugno 2009 dovrebbe essere applicata la norma prevista dalla legge 626 del 1994 per tutti gli edifici scolastici. Salvo nuove proroghe del Parlamento.

«Per i provvedimenti a medio termine – illustra Ghera – proporrò il ripristino di un fondo spesa a disposizione dei dirigenti scolastici per piccoli lavori urgenti». Lo chiedono anche i presidi. «Occorre una legge che dia autonomia di bilancio alle scuole – aggiunge Giorgio Rembado, il presidente dell’Anp (associazione nazionale presidi) -, così che il dirigente scolastico intervenga anche per le ristrutturazioni».

In mancanza della norma gli enti si organizzano. Il Campidoglio, per la manutenzione complessiva, sta pensando a un sistema di appalti annuali di 2-3 milioni sul modello di quello utilizzato per la manutenzione stradale. La Regione Lazio è corsa ai ripari stanziando ad agosto 40 milioni per l’edilizia scolastica. Alla Provincia di Roma, cui spetta la manutenzione delle 1.461 superiori, è polemica sui fondi stanziati: i 100 milioni della giunta Zingaretti «in realtà fanno parte – spiega Federico Iadicicco (Pdl) – del piano 2007/09 e 2008/10 previsto dalla precedente giunta Gasbarra». «Chiediamo un piano straordinario pluriennale per la messa in sicurezza di tutte le scuole», dichiara Andrea Moi, presidente della consulta provinciale degli studenti di Roma.

Intanto a una scuola oltre il Gra nel X Municipio potrebbero arrivare i fondi governativi stanziati per le 100 scuole più a rischio. «Le criticità richiedono di giocare le carte dell’istruzione e della formazione», commenta Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio. Per scongiurare ogni pericolo.

5 dicembre 2008

Potrebbe piacerti anche