“Scarabocchiando” nei nidi famiglia

L’associazione di solidarietà familiare fondata dai coniugi Costarelli propone anche a Roma il modello delle tagesmutter: mamme che, oltre al proprio piccolo, ne seguono anche altri tre o quattro di Laura Badaracchi

Quando nasce Emma, la quarta figlia di Katiuscia Levi e Paolo Costarelli, lei si vede a un bivio: il nido è troppo costoso, perché la bimba non è rientrata nelle liste dei nidi comunali; ma se la mamma non trova una soluzione, rischia di perdere il lavoro come assistente part-time di disabili presso una cooperativa. Nasce così l’idea di fondare, cinque anni fa, “Scarabocchiando a casa di…”, associazione di solidarietà familiare che promuove l’apertura di piccoli “nidi famiglia” – con al massimo 6 piccoli da 3 mesi a 3 anni – gestiti presso la propria abitazione dalle tagesmutter, «parola tedesca che significa “mamme di giorno”; si occupano del proprio figlio e contemporaneamente si prendono cura anche di altri bimbi: un’opportunità unica per conciliare la vita familiare con quella lavorativa». A sottolinearlo è la stessa Katiuscia, presidente della onlus che conta già una quindicina di nidi famiglia tra Fiumicino, Roma (entrambi sulla via Cassia) e Tivoli. Senza contare quelli aperti in Campania, Sicilia, Sardegna, Basilicata e prossimamente in Lombardia. Oltre 120 le famiglie finora coinvolte; alcuni genitori collaborano ad organizzare attività ludiche ed educative come il disegno e la pittura, la sperimentazione creativa della materia e lo sport, la lettura e la capacità di apprendere giocando.

E la rete continua a crescere: «Nei giorni scorsi abbiamo incontrato una signora che vorrebbe avviare un nido al Pigneto», riferisce Paolo, marito di Katiuscia. Per entrambi l’associazione (www.scarabocchiando.info) è diventata il fulcro dell’attività lavorativa, coinvolgendo tanti professionisti che formano le tagesmutter e monitorano continuamente il loro operato: dall’avvocato, esperto in normative e autorizzazioni necessarie per aprire un micronido in casa, al commercialista, dai pediatri e nutrizionisti allo psicologo dell’infanzia Martino Nardelli, alla pedagogista Melania Moneta, fino alla specialista del programma musica in fasce, Chiara de Angelis.

Una risposta alla cronica mancanza di asili nido pubblici e privati, quindi, ancora poco conosciuta come «alternativa innovativa e flessibile per le famiglie che, senza sovrapporsi, si affianca alle realtà esistenti», fa notare Paolo, convinto che nell’hinterland sia più facile aprire i nidi famiglia «per la grande prossimità con i vicini e la conoscenza del territorio; in città c’è un po’ di diffidenza, ma gradualmente questo progetto andrebbe sdoganato e fatto conoscere durante i corsi pre-parto, ad esempio: è un’ottima risorsa per i genitori, sorta inizialmente nel Nord Europa; in Italia il fenomeno si è diffuso prima in Trentino Alto Adige, poi in Lombardia». Si tratta di una mamma che accoglie in casa propria 4 o 5 piccoli ospiti, oltre a suo figlio: «Un babysitting al contrario, in un ambiente familiare dove il bambino è comunque seguito da un gruppo educativo», spiega.

Ovviamente la casa deve essere «pulita, accogliente; adeguatamente formata durante un corso di 40 ore e 100 di tirocinio, con un aggiornamento mensile, la tagesmutter deve fornire documentazione su abitabilità, impianto elettrico a norma, manutenzione caldaia e altri dettagli sulla sicurezza», chiarisce la presidente di “Scarabocchiando a casa di…”, illustrando i vantaggi di un servizio «su misura», a orario flessibile e a costi contenuti: circa 7 euro l’ora, arrivando a punte massime di 400 euro per 10 ore al giorno, pranzo compreso. Una soluzione pratica e di qualità, vista la cronica mancanza di posti nei nidi pubblici e privati: «Dovrebbe esserci per legge – riferisce Paolo – il 33% di posti disponibili sul totale dei bambini da 3 mesi a 3 anni; nella capitale si arriva a una media del 18%, che in periferia scende al 10%».

11 maggio 2011

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