“Sapienza” classica e d’avanguardia

Chansonnier, solisti e orchestre: il primo ateneo diffonde cultura musicale con l’Istituzione Universitaria dei Concerti di Enrica Patrone
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Tradizione e innovazione sono le due linee che caratterizzano la 62° stagione musicale dell’Istituzione Universitaria dei Concerti presso l’aula magna dell’università La Sapienza. La serie di concerti che si terrà nel più antico ateneo romano sarà divisa in due filoni: il ciclo Minerva, inaugurato il 17 ottobre e dedicato a un repertorio serale più classico e tradizionale; e l’innovativo ciclo Calliope, che dal 21 ottobre, alle ore 17.30, allieterà i pomeriggi del sabato per gli amanti delle correnti musicali più originali.

Con un cartellone estremamente vario e ricco di proposte la Iuc ribadisce ancora una volta la necessità di rendere più centrale la musica all’interno dell’offerta culturale universitaria, cercando così di colmare la lacuna didattica di tale materia, il cui insegnamento è demandato quasi esclusivamente ai conservatori. Si va dai grandi nomi del panorama internazionale come Trevor Pinnock, con un recital solistico al clavicembalo, alla pianista Angela Hewitt, acclamata interprete di Bach. E ancora il violoncellista Steven Isserli, il pianista iraniano Ramin Bahrami con la Latvian Chamber Orchestra per un omaggio a Bach e il violinista francese Renaud Capucon, il quale eseguirà con il Guarnirei del Gesù “Panette” di Isaac Stern brani di Mozart e di Strauss insieme all’Orchestra D’Archi Italiana.

Di rilievo anche i protagonisti italiani, come i pianisti Gianluca Cascioli, che eseguirà una sua composizione dedicata a Stravinsky, e Roberto Prosseda, con pagine inedite di Felix Mendelssohn. Il grande Salvatore Accardo, sarà direttore e solista dell’Orchestra di Padova e del Veneto, con il giovane Giuseppe Russo Rossi alla viola. Si esibiranno inoltre Andrea Bonatta con un programma per pianoforte incentrato su Schumann, Liszt e Brahms, il Quartetto Michelangelo, al ventesimo anno di attività, e una giovane violoncellista argentina Sol Gavetta, al suo debutto a Roma ma molto affermata in campo internazionale.

La prima sezione è stata aperta dal cantante Elio, che forte dei suoi studi di conservatorio (pochi conoscono il suo passato di flautista) ha lasciato per l’occasione il gruppo delle “Storie Tese”, per vestire i panni di chansonnier ne “L’Opera da Tre Sold”i e in “Happy End” di Brecht/Weill, le cui songs sono state accompagnate dal Nextime Ensemble. Franco Piperno, consigliere artistico della Iuc, ha definito «provocatoria sia per il repertorio che per il protagonista» questa inaugurazione, che ben rappresenta l’antitesi e allo stesso tempo la complementarietà dei due distinti programmi concertistici della stagione.

Il ciclo Calliope, invece, sarà inaugurato da un grande talento violinistico contemporaneo: Vladimir Spivakov, che durante la prima serata sarà direttore e solista del suo prestigioso complesso cameristico “I Virtuosi di Mosca”. Sulle scene dal 1979, l’ensemble eseguirà musiche di Rossini, Vivaldi, Bach e Cajkovskij.

Oltre alla presenza di talenti, vale la pena sottolineare l’attenta selezione dei contenuti artistici: non solo Bach come filo conduttore della stagione o rarità del passato come l’oratorio “Il pellegrinaggio della rosa” op 112 di Robert Schumann eseguito dall’Athestis Chorus, ma anche coraggiose scelte del repertorio del ‘900. Il pianista e direttore Antonio Ballista presenta per il Teatro da camera un capolavoro teatrale proprio del XX secolo: “Il Naso” di Dmitrij Sostakovic, autore russo di cui quest’anno si celebra il centenario. Rappresentata per la prima volta nel 1930 e censurata per quasi 40 anni, l’opera ispirata ad un racconto di Gogol andrà in scena al Teatro Olimpico con lo storico allestimento della Compagnia del Teatro Musicale da Camera di Mosca e con la regia di Boris Pokrovskij. Ballista assicura forti emozioni agli spettatori di quest’opera «fiammeggiante, dalla melodia a brandelli e gli acuti ineseguibili». Una coproduzione con l’Accademia filarmonica romana lodata anche dall’assessore alla Cultura Gianni Borgna, che ha esaltato come «grande risorsa per il Comune di Roma» la politica della Iuc, capace di collaborare con le altre alte istituzioni musicali cittadine, e il suo ruolo di preziosa promotrice culturale.

20 ottobre 2006

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