Santiago e la storia d’Europa

Al Braccio Carlo Magno una mostra dedicata a Diego Gelmirez, primo arcivescovo di Compostela. Ampio spazio alle tecnologie digitali di Francesca Romana Cicero

Al Braccio di Carlo Magno una mostra rende omaggio alla figura di Diego Gelmirez (1070? – 1140) primo arcivescovo di Compostela, con l’intento di mostrare l’eredità artistica, storica e culturale di Santiago in Europa.

Vissuto in un periodo storico che privilegiava una dimensione corale, Diego Gelmirez impose la sua personale versatilità promuovendo le arti e la cultura. Fu un fine committente di autentici capolavori testuali, come la ‘Historia compostellana’, ed artistici. Memorie vive che resero Compostela, fino ad allora relegata in un territorio periferico d’Europa, meta dei pellegrinaggi della cristianità con dignità pari a quella di Roma e Gerusalemme.

A lui si deve la prosecuzione della costruzione della splendida cattedrale, «architettonica resa simbolica di desideri più profondi», e sublime espressione dell’arte romanica. Costruzione, la cui lenta e complessa definizione avvenne nell’osservanza delle funzioni liturgiche.

Il suo arcivescovado fu caratterizzato da un cosmopolitismo, in lui naturale vocazione, alimentato nel tempo dalle frequentazioni con le più importanti case regnanti, l’abbazia di Cluny e la casa di Borgogna, e dai suoi numerosi viaggi. Cosmopolitismo testimoniato dalla presenza in Compostela di pellegrini appartenenti a più di 100 nazionalità diverse, alcuni dei quali decidevano di fermarsi definitivamente in essa, e di studiosi e architetti francesi, normanni, italiani e spagnoli interpellati per la realizzazione della cattedrale.

In quest’opera di provincializzazione che determinò lo sviluppo urbano e culturale di Compostela, iniziato col ritrovamento dei resti del corpo dell’apostolo Giacomo Maggiore attorno all’820-30, vanno interpretati personaggi e riferimenti poco ispanici inclusi sia nelle memorie storico-letterarie che nelle opere scultorie ed architettoniche vere e proprie.

Ad esempio ricorre nella produzione testuale il riferimento a Carlo Magno, re dei Franchi, già presente nella narrazione popolare da quando il Barbarossa ne propose la canonizzazione (1165): all’imperatore carolingio san Giacomo appariva in sogno ordinandogli la lotta contro i musulmani e la liberazione della tomba. Mentre ascrivibile alla cultura greca è il parallelismo riscontrabile nella colonna della Porta francigena tra Ulisse e San Giacomo. L’apostolo come l’eroe greco – pellegrino modello che, superando le tentazioni, aveva raggiunto la meta designata – aveva varcato le colonne d’Ercole per riposare in eterno nei confini occidentali del mondo conosciuto.

La mostra, pensata nell’ambito di attività programmate in occasione dell’anno santo, toccherà Parigi e Santiago.

Per ovviare alla scelta espositiva itinerante, che per sua natura limita la possibilità di raggruppare molti pezzi a causa della difficoltà di usufruire a lungo di prestiti delle istituzioni e dell’inamovibilità di opere o architetture, si è preferito ricorrere alle tecnologie digitali. Strumento conoscitivo oggi piuttosto in voga negli allestimenti – non senza perplessità e animati dibattiti manifestati da coloro che ammettono la sola fruibilità in presenza come piena ed autentica esperienza artistica – il supporto digitale si rivela utile non solo al pellegrino odierno, consentendogli di collegare virtualmente i due poli della cristianità, Roma e Compostela, ma anche di sperimentare suggestioni di luoghi e edifici di culto importanti non solo per la storia della Galizia, ma anche per la costruzione stessa dell’Europa romanica.

Fra le opere esposte provenienti dalla Cattedrale di Santiago e da altri monumenti spiccano le colonne tortili e il bassorilievo “Donna con i grappoli d’uva” della cattedrale, e opere provenienti da monumenti situati lungo le vie del pellegrinaggio come Santa Fede di Conques, San Saturnino di Tolosa o Santiago di Altopascio.

“Compostela e l’Europa. La storia di Diego Gelmírez” c/o il Braccio di Carlo Magno, Piazza San Pietro. Fino al 1° agosto 2010. Curatore: Manuel Castiñeiras. Catalogo: Skira 59 euro. Orario: dalle 10 alle 18. Chiuso il mercoledì. Ingresso: libero. Informazioni e prenotazioni: 06.68193064 – 06.69884095.

8 giugno 2010

Potrebbe piacerti anche