Santi Ottavio e compagni martiri ha ricevuto la visita del cardinale Ruini

Cresce l’attenzione ai giovani e agli immigrati nella comunità affidata alla congregazione di San Michele Arcangelo di Flavia Silli

Una facciata color ocra, semplice e dalle linee essenziali, impreziosita da un piccolo rosone circolare che sovrasta un ampio portale di legno: è la parrocchia dei Santi Ottavio e Compagni Martiri a via Casal del Marmo. Sorge al centro di un piazzale alberato, cui si accede da una piccola scalinata al lato della strada. Fondata nel 1950 in una zona di campagna poco abitata, l’allora borgata Ottavia, oggi è il punto di riferimento di circa 6.500 parrocchiani.

Sabato 28 gennaio la comunità ha ricevuto la visita del cardinale Ruini per commemorare il fondatore polacco della congregazione di San Michele Arcangelo, di cui fanno parte i tre sacerdoti della comunità. «È il Beato Bronislaw Markiewicz – racconta padre Janusz Konopacki, parroco da otto anni -, è morto nel 1912 e nel corso della sua vita, in un viaggio in Italia, ha avuto l’opportunità di conoscere e frequentare don Bosco». Per questo l’attenzione ai giovani è uno dei carismi della congregazione. «Anche se il quartiere ha un’età media abbastanza alta – spiega padre Janusz – cerchiamo di puntare su un maggiore coinvolgimento dei giovani che vi risiedono: fino alla Cresima il tasso di presenze è elevato, dopo tende ad abbassarsi». Un dato positivo comunque è la vitalità dell’oratorio, in funzione ogni sabato per tutto il giorno: ad animarlo, insieme al viceparroco, ci sono proprio i ragazzi della parrocchia.

Nel quartiere si registra poi una presenza consistente di latino-americani: al via, da qualche anno, una pastorale specifica, con la Messa domenicale celebrata da un sacerdote di lingua spagnola. Per sostenere il loro inserimento nel territorio è nato anche il “Centro Futuro”. «Si tratta – prosegue il parroco – di un servizio per i bambini di famiglie immigrate: alcune mamme della parrocchia intrattengono i figli (fino a 3 anni) delle donne sud-americane che non possono permettersi l’asilo nido». Altri punti di riferimento per i poveri del quartiere sono il gruppo della Caritas diocesana e il centro di ascolto delle vincenziane.

Impegnate nel servizio pastorale insieme ai sacerdoti, le suore di quattro congregazioni: le Ancelle dell’Incarnazione, le Maestre Pie Filippini, le Canossiane e le religiose del Sacro Costato.

Un forte impulso all’evangelizzazione del territorio lo ha dato il Giubileo del 2000: «Durante la Missione cittadina – racconta padre Janusz – sono nati i centri di ascolto per le famiglie». Circa 120 quest’anno le persone presenti, in un cammino di condivisione dei problemi quotidiani affrontati alla luce del Vangelo. Altro frutto importante della missione negli ambienti è, nelle parole del parroco, la visita annuale alle scuole del quartiere: «Prima di ogni Natale e di ogni Pasqua – dice con soddisfazione – noi sacerdoti andiamo a trovare i ragazzi degli istituti scolastici. È un fatto degno di nota, se pensiamo che in quelli statali c’è spesso molta resistenza a ospitare dei consacrati». La comunità di Sant’Ottavio e Compagni Martiri sta crescendo anche nell’attenzione alla preghiera: «Quest’anno l’adorazione eucaristica è in programma tutte le mattine».

29 gennaio 2006

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