Sant’Egidio, nuova casa per 20 anziani
La struttura, nel quartiere Trastevere, sarà inaugurata giovedì 23 alla presenza del cardinale Vallini. Cinque livelli per un totale di 12 unità abitative di Matteo Raimondi
Aprirà giovedì 23, inaugurata alla presenza del cardinale vicario Agostino Valli. La terza casa di accoglienza realizzata dai volontari del progetto internazionale “Viva gli Anziani!” della Comunità di Sant’Egidio, lo stabile è situato in via Nicola Fabrizi 2, a poche centinaia di metri da viale Trastevere, nel centro storico di Roma, in una bella palazzina degli anni ’50 immersa nel verde di uno dei quartieri più suggestivi della Capitale. La Casa “Viva gli Anziani!”, con un’area complessiva di 1.500mq, si sviluppa su cinque livelli per un totale di dodici unità abitative autonome che potranno ospitare fino a venti persone. Si affiancherà, così, alle strutture analoghe di via Quinto Cecilio e largo Magna Grecia.
«Anziani autosufficienti senza contatti con la famiglia o con problemi di alloggio – racconta Chiara Inzerilli, una dei responsabili della struttura –, e un intero piano dedicato a sette anziani bisognosi di assistenza più intensa attraverso un servizio interno di collegamento con gli operatori della casa famiglia attivo gratuitamente ventiquattr’ore su ventiquattro che sarà a beneficio di tutti gli ospiti della casa, affinché ogni necessità sia soddisfatta. La struttura è parte del progetto “Viva gli Anziani!” (già avviato oltre che a Roma anche a Genova, Novara e Napoli, ndr), che prevede un’assistenza temporanea laddove non sia stato possibile aiutare in altro modo quelle persone che ci chiamano chiedendo di restare nelle proprie abitazioni».
I locali sono luminosi e spaziosi, arredati in modo non anonimo. L’assenza di barriere architettoniche, i larghi corridoi, i tanti ausili, aiutano ciascuno a non perdere la propria autonomia. Fondamentale ricreare l’ambiente originale perduto: gli ospiti della Casa “Viva gli Anziani!” sono invitati a trasferire nei nuovi alloggi i propri mobili, i quadri. Quegli oggetti che riportino costantemente alla memoria gli ambienti dove hanno sempre vissuto, gli affetti, l’identità personale. La dignità. L’orgoglio. Parola d’ordine per i volontari di Sant’Egidio, che fin dal 1972 sono schierati in prima linea nella difesa degli anziani, con servizi di assistenza domiciliare, supporto contro l’isolamento e concreta presa in carico di chi, sotto il peso di affitti esagerati, è costretto ad abbandonare la sua abitazione. Nascono commuoventi storie di amicizia che s’intrecciano all’incalzante necessità di vivere, storie che affondano le loro radici nelle borgate della Garbatella e di Primavalle, nel ’72, quando le porte del monastero di Sant’Egidio riaprirono per ospitare la preghiera serale delle piccole comunità di anziani.
21 aprile 2009