Santa Maria Madre del Redentore, formazione umana e spirituale
Nella parrocchia di Tor Bella Monaca tante le attività per giovani e adulti. Grande attenzione ai ragazzi a rischio devianza, con l’impegno delle religiose e di tanti volontari di Ilaria Sarra
Una tenda piantata da Dio in mezzo al suo popolo. È questa l’idea che si ha vedendo svettare, da viale di Tor Bella Monaca, la parrocchia di Santa Maria Madre del Redentore. E questa è anche una delle tre letture possibili dell’edificio sacro: nell’intenzione del costruttore, l’architetto Pierluigi Spadolini, nella forma della struttura si possono riscontrare anche due mani giunte in preghiera o la prua di una nave. Punto di ritrovo, comunque, per i 35mila abitanti di una delle zone più difficili della periferia romana. «La situazione sociale di Tor Bella Monaca, soprattutto nella zona di viale dell’Archeologia, nel tempo è peggiorata – racconta don Riccardo Viel che guida, dal 2005, la comunità –. Esistono situazioni di grande disagio sociale, come pure c’erano 40 anni fa, inizio della costruzione del quartiere. Noi siamo in attesa della ricostruzione dei vari comprensori abitativi, da parte del Comune, secondo il progetto redatto circa un anno fa».
Numerose le attività portate avanti nella parrocchia. Il parroco, coadiuvato da due vicari parrocchiali e due collaboratori – don Giulio Barbieri, don Slavomir Ordos, don Michele Sciotti e don Justin Ngolo – punta molto sulla formazione, sia spirituale che umana, «perché è impossibile affrontare le varie forme di disagio senza uno spirito forte» sottolinea don Riccardo. Si va dal corso biblico, ai “piccoli gruppi del Vangelo”, ognuno seguito da un sacerdote, passando per gli incontri quindicinali di lectio divina e il gruppo Padre Pio, rimesso in piedi da don Michele. Molto forte anche la realtà oratoriale, animata dalle suore Figlie di Maria Ausiliatrice, salesiane presenti in parrocchia dal 1991. L’oratorio è aperto tutti i pomeriggi e la domenica mattina ed è diviso in tre aree di attività: quella catechetica, del volontariato e del tempo libero che fa capo alla Polisportiva giovanile salesiana, un’associazione che offre ai ragazzi la possibilità di fare sport in parrocchia, calcio, balli di gruppo e anche attività musicali.
«Un’altra realtà molto valida è il centro diurno “Casamia-casa nostra”, amministrato dal Volontariato internazionale donna educazione e sviluppo – spiega suor Paola Pompei, responsabile dell’oratorio –, che si occupa di minori a rischio di devianza. I bambini sono 25 e vengono seguiti ogni pomeriggio; a luglio trascorreremo con loro due settimane al mare a Terracina e ci daranno una mano anche alcuni seminaristi del Seminario Romano Maggiore, che collaborano con noi anche durante l’anno per le diverse attività. Lunedì 11 giugno parte, invece, l’Estate ragazzi: dalle 8.30 alle 16 dal lunedì al venerdì arriveranno da 300 bambini di età compresa tra i 6 e i 14 anni, che verranno a passare con noi, in parrocchia, le giornate del mese di giugno, tra formazione e gioco».
Presso la succursale parrocchiale dedicata a Santa Giovanna Antida, in viale dell’Archeologia, seguita dalle suore della Carità, si sviluppa l’ambito caritativo, grazie alla presenza della Caritas, della Comunità di Sant’Egidio, del consultorio Beata Vergine del Fileremo dei Cavalieri di Malta che offre consulenza familiare, e delle Missionarie della carità di Madre Teresa di Calcutta che si occupano della visita agli anziani e agli infermi. «Le congregazioni di suore che ci aiutano sono preziosissime – evidenzia don Riccardo –: in una comunità così grande non si potrebbe fare tutto da soli e, soprattutto, loro riescono ad avere accesso a tante realtà difficili, anziani soli, bambini disagiati, famiglie in difficoltà, per i quali sono diventate punto di riferimento e aiuto concreto».
Le attività pastorali si concluderanno a luglio con i vari campi scuola, suddivisi per fasce d’età all’interno dei vari gruppi parrocchiali. Ma ci si prepara già ad affrontare il nuovo anno. «Sono già in preparazione – anticipa don Riccardo – i festeggiamenti, nel 2013, per i 25 anni dalla consacrazione del nostro edificio parrocchiale». Poi conclude: «La nostra è una comunità di pietre vive, vero Corpo di Cristo a Tor Bella Monaca».
12 giugno 2012