Santa Caterina da Siena

Preghiera, formazione e solidarietà: le proposte della comunità dell’Appio Latino per ragazzi, adulti e famiglie di Gianluigi De Palo

«Nonostante non ci siano grandi strutture materiali, la nostra comunità si fonda su veri rapporti di fede e di amicizia». Don Humberto Gomez, parroco di Santa Caterina da Siena, sorride. Sorta più di trenta anni fa, la parrocchia non ha mai avuto una chiesa propria giacché il terreno individuato allora per la costruzione (donato dai padri Marianisti) si scoprì essere zona archeologica e quindi piena di vincoli all’edificazione. Tutte le attività pastorali infatti vengono svolte in un prefabbricato, mentre le celebrazioni sacramentali vengono fatte nella vicina chiesa dell’Istituto delle Suore della Misericordia (foto). «Malgrado le difficoltà, il parroco che mi ha preceduto, don Aldo Zega, ha saputo creare un clima di intimità e di famiglia, grazie anche al fatto che, vivendo a contatto in piccoli spazi, la gente sente maggiormente il calore umano».

La comunità parrocchiale di S. Caterina da Siena si trova nel quartiere Appio Latino, a ridosso delle Mura Latine e della via Appia Antica. I suoi abitanti sono circa 6mila, con una grande percentuale di persone anziane, anche se, ultimamente, si sta verificando un crescendo di famiglie giovani. La maggior parte delle volte si tratta dei nipoti che tornano ad occupare le case dei loro nonni. Dal punto di vista sociale, gli abitanti del quartiere appartengono al ceto medio ma non sono pochi gli anziani costretti ad andare avanti con una pensione minima che, tuttavia, riescono a vivere dignitosamente. «I poveri – spiega don Humberto – sono tanti, grazie anche alle vicinanze della stazione Termini. Da qui è nata l’idea di far nascere un Centro d’ascolto guidato dallo storico gruppo Caritas. Ogni martedì, secondo un proprio turno, ricevono un pacco-viveri. È stata fatta la scelta di non dare soldi se non nei casi da noi conosciuti. Un valido gruppo di volontarie, inoltre, gestisce i diversi momenti di incontro personale con chi ha bisogno di cercare un lavoro e avere assistenza medica». Sempre per quanto riguarda l’aspetto della solidarietà, dai giovani è nato il gruppo Do-mani di Solidarietà: un osservatorio sui diversi problemi del quartiere. Improntato a dare forza alla carità fattiva, prepara i volontari che desiderano seguire gli anziani e i malati. Inoltre, organizza incontri e dibattiti sulla povertà nel mondo e gestisce un banco con prodotti del commercio equo e solidale.

«Si può dire, senza peccare di orgoglio, che il nostro clima di amicizia e fraternità è confermato dal fatto che un’altissima percentuale di bambini – molti dei quali non appartengono proprio al nostro territorio parrocchiale e che noi accogliamo sempre con piacere – continua a frequentare la parrocchia anche dopo la Comunione», periodo nel quale tanti normalmente abbandonano le comunità. «Abbiamo fatto la scelta pastorale di non ridurre a cinque anni il catechismo ma di proporre tutti i sei anni. In questo modo cerchiamo di convincere i genitori e i ragazzi che il catechismo non è tanto, o solo, una preparazione ai sacramenti, ma alla vita». E così circa 35 giovani catechisti preparati accuratamente, grazie all’aiuto di un’insegnate di religione, si occupano di seguire gli oltre 260 bambini iscritti.

Dopo la celebrazione della Cresima invece gli adolescenti vengono invitati a fare parte in maniera attiva di un cammino chiamato MR (Movimento Ragazzi), dando ad ogni MR il numero dell’anno in cui i membri hanno celebrato la Confermazione. «L’itinerario proposto – spiega Concita, una storica animatrice – dura cinque anni con un progetto che viene svolto da un sacerdote e due animatori per gruppo. Gli incontri sono settimanali. Una volta al mese, poi, tutti i gruppi di adolescenti si incontrano per vivere un momento di preghiera e di fraternità. I più grandi, invece, formano il gruppo Emmaus, proprio perchè come i discepoli del vangelo basano il cammino di fede sull’ascolto della Parola e sulla frazione del pane nell’Eucaristia».

Per le famiglie esistono invece alcune proposte specifiche, che danno la possibilità di seguire un vero e proprio cammino di crescita. Il gruppo Arcobaleno propone un cammino di spiritualità volto a riscoprire il dialogo e la preghiera nella vita di coppia: gli incontri sono mensili e vengono seguiti dal sacerdote e da alcune coppie con più esperienza. Il gruppo Camminare Insieme, nato da un anno circa, è rivolto soprattutto a tutti coloro che pur desiderando un cammino familiare non ne avevano la possibilità o perché divorziati o perché con partner pigri. Inoltre, ogni quindici giorni le stesse famiglie propongono alle altre famiglie della parrocchia un’ora di adorazione con uno schema di preghiera preparato da loro. Ma anche il progetto culturale orientato in senso cristiano è presente con il gruppo Agape che organizza gite, mostre e cineforum e che propone il giovedì culturale. Quest’anno, oltre alla lettura e alla spiegazione della Divina Commedia, il protagonista sarà Mozart con la sua musica. Il vero fiore all’occhiello di Santa Caterina da Siena però resta l’oratorio, con la sua scuola calcio. Nei pochi spazi a disposizione infatti un grande staff di genitori ben preparati segue più di 130 bambini ogni sabato mattina, insegnando loro non solo a tirare due calci ma soprattutto cosa significhi far sport in maniera formativa.

«Tutto questo – conclude don Humberto – si può realizzare anche grazie alla grande intesa e collaborazione tra sacerdoti, nonché al fondamentale aiuto del consiglio pastorale che, proprio in questo periodo, sta preparando il terreno per far vivere alla comunità una grande missione popolare con i Francescani di Fano che nel mese di marzo proporranno il vangelo di Cristo casa per casa. Naturalmente ci sono anche tante cose che vanno cambiate, rivedute. Ci affidiamo allo Spirito di Cristo, l’unico che sa fare nuove tutte le cose».

11 gennaio 2006

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