San Tommaso accoglie Chiara Castellani

San Tommaso Apostolo a Castel Porziano fa festa per Chiara Castellani, ginecologa volontaria tra le donne del Congo di Ilaria Sarra

Il 18 dicembre la parrocchia di San Tommaso Apostolo a Castel Porziano ha accolto con una grande festa il rientro in Italia della sua parrocchiana Chiara Castellani, “Donna dell’anno” nel 2001, tornata dal Congo per passare il Natale con gli anziani genitori tuttora residenti nel territorio parrocchiale. La Castellani è una ginecologa attiva nel paese africano, ma fino al 1989 ha aiutato le donne del Nicaragua che nella loro società sono maltrattate e non considerate. È una volontaria che ha messo la sua vita a disposizione degli altri già da quando era bambina e decise di fare il medico «per aiutare i poveri», racconta.

Per aiutarla a finanziare e realizzare il suo ultimo progetto, un ospedale per Kimbu, dove lei opera e al quale seguiranno altre realizzazioni (come un mezzo di locomozione per le necessità dell’ospedale, pozzi per la disponibilità d’acqua e altro), la parrocchia di San Tommaso ha organizzato la festa di domenica 18 durante la quale si sono esibiti un coro di bambini che si preparano alla prima comunione (nella foto) e due corali parrocchiali: “Diakonia” formata dai giovani e “Non solo note” composta da adulti. Durante la festa è stato messo in vendita il nuovo volume della Castellani “Una lampadina per Kimbu”, il cui ricavato insieme con i proventi delle vendite dei dolciumi preparati per la serata e la raccolta di fondi che viene effettuata in varie occasioni durante l’anno, è stato messo a disposizione dell’iniziativa in Congo.

Nel 2001 la dottoressa ha vinto il premio internazionale “Donna dell’anno”, promosso dalla regione Valle d’Aosta sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e quest’anno è stata insignita dal presidente Ciampi dell’Onore al Merito della Repubblica.
Un percorso il suo che inizia subito dopo la laurea all’università Cattolica con il massimo dei voti, quando a 27 anni parte per il Nicaragua per aiutare le donne bisognose nelle zone di guerra del paese centroamericano.
Tutte le lettere spedite in Italia durante quel periodo sono state raccolte in un libro “Carissimi tutti”, che racconta diversi episodi affrontati con mezzi sempre limitati.

Nel 1989, rientrata in Italia, pur potendo lavorare con le Nazioni Unite preferisce continuare a occuparsi della povera gente del Congo. In questo paese si trova a dover far fronte a un tragico incidente stradale che la priva del braccio destro, ma non arrendendosi mai, continua il suo lavoro imparando a utilizzare al meglio il braccio sinistro per poter ancora aiutare le persone di quella zona dell’Africa, dove le incubatrici per i piccoli prematuri sono costituite da semplici coperte e le operazioni più comuni sono le amputazioni di arti per lo scoppio di mine lasciate dai guerriglieri.

La parrocchia di San Tommaso Apostolo, la sostiene durante tutto l’anno con la vendita, a prezzi simbolici, degli indumenti usati portati dai parrocchiani. In più è sempre possibile contribuire con versamenti sul c/c postale 63993752 intestato a San Tommaso onlus.

21 dicembre 2005

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