Roma, capitale del disagio infantile

Secondo recenti dati di Telefono Azzurro il Lazio occupa la terza posizione rispetto alle richieste di aiuto dei minori maltrattati da Agenzia Sir

Il disagio infantile, come quotidianamente le cronache mostrano, è un’emergenza che sta assumendo dimensioni davvero allarmanti. Roma è la prima Provincia a livello nazionale per le richieste di aiuto per gli abusi e i maltrattamenti sui minori. Secondo recenti dati di Telefono Azzurro in rapporto alle altre Regioni italiane, il Lazio occupa la terza posizione rispetto alle richieste di aiuto dei minori maltrattati: le chiamate denunciano un abuso fisico nel 12,7% dei casi, la trascuratezza nel 9,4% e l’abuso sessuale nel 7,8%. Dall’evidenza del fenomeno nasce la giornata di studio intitolata “Cattivi genitori, cattivi bambini?” che si svolgerà lunedì 4 febbraio, ore 9, presso il Centro Congressi dell’Università Cattolica di Roma promossa dal Consultorio Familiare dell’Istituto Giuseppe Toniolo, ente fondatore dell’Università Cattolica, e dall’Assessorato alle Politiche sociali e per la famiglia della Provincia di Roma.

Rivolta in particolare agli operatori impegnati nella valutazione e nel trattamento di genitori che mettono a rischio i figli, la giornata è anche l’occasione per fare un bilancio sull’attività del “Centro Madre – Bambino, oltre il disagio” offerto dalla Provincia di Roma e realizzato dal Consultorio Familiare del Toniolo, per poter individuare in tempo i campanelli d’allarme che precedono questi drammi, riuscire a intercettare i segnali di disagio e aiutare le famiglie in difficoltà.

Apriranno i lavori Claudio Cecchini, assessore alle Politiche sociali e della famiglia della Provincia di Roma, e Valeria Longo Carminati, direttore del Consultorio Familiare del Toniolo. «Negli ultimi anni – spiegano i promotori – hanno assunto particolare rilievo forme specifiche di disagio psico-sociale di origine familiare che hanno catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica». Molti bambini, infatti, risultano esposti a fattori di disagio e sono vittime di violenza da parte delle loro stesse famiglie: di mamma o papà, o di entrambi. Obiettivo del convegno, quindi, è dare risposte sul “se” e sul “come” intervenire, puntando sulla riattivazione del desiderio terapeutico, che «può essere la leva che può rimettere in moto la voglia di occuparsi di famiglie che non chiedono aiuto e permettere ai bambini danneggiati di poter riparare i funesti effetti delle relazioni traumatiche».

1 febbraio 2008

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