Roma Capitale, approvato il secondo decreto

Nell’ultimo giorno utile è arrivato il sì del governo alle norme che fanno del Campidoglio un ente territoriale speciale. Un percorso iniziato nell’aprile 2009. Il sindaco Alemanno: «Ce l’abbiamo fatta» di Federica Cifelli

Nell’ultimo giorno utile per l’esercizio della delega, il Consiglio dei ministri ha approvato il secondo decreto legislativo su Roma Capitale, che passa ora all’esame delle commissioni parlamentari e delle conferenze Stato – regioni e Stato – città, per poi tornare al Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva. «Ce l’abbiamo fatta», ha commentato il sindaco Alemanno. È molto importante, ha aggiunto, «che il primo atto di questo governo sia stato il decreto di Roma Capitale, che era stato preparato dal governo Berlusconi ed era stato bloccato a causa degli atteggiamenti della Lega. Anche oggi leggo commenti contrari, ma noi diciamo che questo è riaffermare l’unità nazionale, passando attraverso il riconoscimento di Roma Capitale».

Concorso alla valorizzazione dei beni storici, artistici, ambientali e fluviali. Sviluppo economico e sociale, con particolare riferimento al settore produttivo e turistico. Queste le principali funzioni amministrative che passano al Campidoglio. Le nuove competenze riguardano dunque la promozione e il sostegno degli interventi di conservazione del patrimonio culturale, incluse le attività in concorso con lo Stato, ma anche la definizione di procedure condivise con Stato e Regione per le sanzioni e la repressione degli abusi edilizi su beni vincolati, la catalogazione dei beni culturali del territorio romano, in concorso con gli altri enti preposti. Ancora, passano a Roma Capitale le competenze finora governative sul Teatro del’Opera, mentre restano fuori dalla sfera d’azione del Campidoglio i beni storico – architettonici amministrati dal Fondo per gli edifici di culto. In materia ambientale, poi, Roma Capitale concorre a definire le politiche per la tutela del paesaggio, partecipa all’attività di vigilanza sui beni paesaggistici e individua e gestisce le riserve statali fuori dai parchi nazionali. In materia di protezione civile, emana le ordinanze per interventi di emergenza e dichiara, su richiesta della Regione, lo stato di “eccezionale calamità naturale”.

Riferite in particolare al settore produttivo e turistico le nuove funzioni amministrative che passano a Roma Capitale nell’ambito dello sviluppo economico e sociale. Sarà dunque compito dell’amministrazione capitolina coordinare i tempi di svolgimento delle fiere nazionali e internazionali sul territorio, istituire e gestire gli uffici di rappresentanza e promozione turistica all’estero. Ampio spazio poi è dedicato nel decreto alla «valorizzazione e sviluppo del sistema turistico di Roma Capitale», le cui linee guida sono attuate dal sindaco «d’intesa con il ministro per il Turismo e lo sport e le competenti amministrazioni dello Stato e delle Regioni».

Ampia autonomia, infine, viene attribuita dal decreto in tema di organizzazione della macchina amministrativa e del personale.

Sui contenuti della riforma di Roma Capitale il sindaco Alemanno ha già annunciato una seduta straordinaria dell’assemblea capitolina. Nome, assetto istituzionale, funzioni: la serie di norme che fa del Campidoglio un ente territoriale speciale adegua lo status amministrativo della città alla sua condizione specifica di Capitale e di grande metropoli. Una lenta transizione, iniziata il 29 aprile 2009 con l’approvazione in Parlamento del disegno di legge sul federalismo fiscale. Il 18 giugno 2010, poi, il Consiglio dei ministri ha approvato la delibera preliminare sul primo decreto legislativo per Roma Capitale, che ha disegnato il profilo istituzionale del nuovo ente, approvato dal Consiglio dei ministri il 17 settembre dello stesso anno.

22 novembre 2011

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