«Ritorno alla morale» per uscire dalla crisi

All’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università europea di Roma, il cardinale Bertone e il ministro dell’Economia Tremonti intervengono sulla difficile congiuntura economica di Marta Rovagna

Un’economia più rivolta all’etica e meno al profitto. È questo il sistema economico per il nuovo millennio auspicato dal segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, nella lectio magistralis tenuta ieri mattina (martedì 24 novembre 2009) presso l’Università europea di Roma. Il segretario di Stato, presente all’inaugurazione dell’anno accademico 2009-2010 dell’ateneo, è intervenuto all’incontro sul tema “Quale futuro per l’economia? Riflessioni a partire dalla Caritas in veritate”. Hanno partecipato anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il direttore esecutivo della fondazione Universitaria europea Antonio Palma e il rettore padre Paolo Scarafoni.

Nella sua lectio magistralis, il cardinale Bertone ha analizzato il percorso storico delle problematiche economiche in Europa leggendo l’enciclica di Benedetto XVI come chiave di un nuovo umanesimo. Percorrendo la storia del continente, dal XVI secolo ad oggi, il segretario di Stato vaticano ha individuato i principali carismi cristiani che hanno ispirato l’economia, il sistema economico benedettino e la destinazione del sovrappiù, la beneficenza. Ma quali sono i problemi principali dell’economia moderna? Secondo il porporato l’attuale crisi finanziaria è nata da diverse cause: c’è stato infatti «un mutamento radicale nel rapporto tra finanza e produzione di beni e servizi». La pressione delle imprese, a partire dalla metà degli anni ’70, ha portato ad una persistente richiesta di risultati finanziari sempre più brillanti, con la diffusione «a livello di cultura popolare, dell’ethos dell’efficienza come criterio ultimo di giudizio e di giustificazione della realtà economica». Questi concetti, portati all’estremo hanno portato alla «logica distruttiva dell’illimitato, di ciò che non ha limite e di ciò che non ha senso». Limitare questa logica vuol dire, per il segretario di Stato vaticano, che esiste «un’urgenza, più che di una via di uscita (exit strategy) di una moral reentry: il ritorno della morale. Che significa – ha sottolineato il cardinale Bertone – anzitutto responsabilità della persona, prima che dei governi, verso gli altri e la loro dignità».

La soluzione verso un nuovo umanesimo per il cardinale è chiara: «È necessario che gli Stati stessi intervengano dove maggiori si stanno dimostrando le distorsioni del mercato nell’emarginare aree geografiche periferiche, classi sociali più deboli ed economie meno competitive, nell’ambito di un rinnovato pensare dell’economia».

Per il ministro dell’Economia Tremonti, invece, la crisi dell’economia è nata con la caduta del muro di Berlino, 20 anni fa: «Con la globalizzazione e nella globalizzazione, la parte emergente e più vitale del “nuovo” capitalismo globale si è sviluppata fuori dalle regole e perciò fuori dallo schema capitalistico classico, gli Stati hanno perso la sovranità sulla moneta e la finanza si è sviluppata nel terreno del non diritto». Le soluzioni trovate dagli Stati sono state, in molti casi «vane e discontinue – ha sottolineato Tremonti –. Forse, potevano essere fatte scelte diverse: bisognava salvare solo la finanza legata realmente alla funzione pubblica».

L’Università europea di Roma è un ateneo non statale legalmente riconosciuto, nato nel 2004, e ha attualmente attivi 8 corsi di laurea e diversi master di primo e secondo livello e corsi di alta formazione. «Quest’anno ci sono 300 nuovi iscritti al primo anno – ha sottolineato padre Scarafoni – abbiamo 40 docenti di ruolo e 21 ricercatori, 500 invece sono gli iscritti ai master e ai corsi post laurea». Nel contesto di una crisi economica globale, per il rettore dell’ateneo «l’Università può tornare a svolgere un ruolo centrale nella società».

25 novembre 2009

Potrebbe piacerti anche