Rinviata l’Imu di giugno sulla prima casa

La sospensione dell’acconto di giugno per abitazioni principali e relative pertinenze, in vista di un complessivo riordino della tassazione sugli immobili. Pagheranno case di pregio, ville e castelli di Massimiliano Casto

Il Consiglio dei ministri, presieduto da Enrico Letta, ha approvato il decreto sul congelamento della rata Imu di giugno per la prima casa e sul rifinanziamento della cassa integrazione in deroga. Oltre a questi importantissimi provvedimenti, il Governo ha varato il taglio agli stipendi dei ministri-parlamentari (i membri del Parlamento che assumono le funzioni di presidente del Consiglio dei ministri, ministro o sottosegretario non potranno cumulare lo stipendio derivante dalla carica di ministro con quella di parlamentare) e il rinvio della scadenza dei contratti dei precari della pubblica amministrazione da luglio al 31 dicembre 2013.

Per quanto riguarda l’Imu, come ben noto, non si tratta di una abolizione definitiva ma di una sospensione, in attesa che vengano meglio disciplinate le tasse sul bene più prezioso per gli italiani, cioè la proprietà della prima casa. Inoltre, in considerazione del perdurare della crisi occupazionale e della prioritaria esigenza di assicurare una adeguata tutela del reddito dei lavoratori, per garantire soprattutto la coesione sociale, il Governo ha rifinanziato anche il fondo per gli ammortizzatori sociali in deroga (un miliardo di euro alla Cassa Integrazione, cifra che va ad aggiungersi ai 990 milioni già stanziati l’anno scorso, che saranno attinti dai fondi per la formazione e da quelli per detassare il salario di produttività.).

La sospensione dell’acconto Imu di giugno per la prima casa è operativa esclusivamente per le abitazioni principali con le relative pertinenze, per le unità immobiliari appartenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adibite ad abitazione principale e relative pertinenze dei soci assegnatari, per gli alloggi Iacp regolarmente assegnati, per i terreni e i fabbricati rurali. Fuori dalla sospensione, quindi, gli immobili di pregio quali ville, castelli e anche gli immobili signorili. Purtroppo nulla è cambiato per quanto riguarda il pagamento relativo agli immobili materiali e industriali, un problema non da poco per gli imprenditori che stanno già attraversando un periodo di profonda crisi.

Speriamo che il provvedimento appena varato serva alla Comunità Europea che il prossimo 29 maggio dovrà valutare se l’Italia è uscita dall’emergenza finanziaria. Il premier Letta è fiducioso in tal senso: il decreto emanato «ci dà 100 giorni di tempo per articolare la riforma dell’Imu che è fondamentale perché c’è bisogno di fiducia e di calo della pressione fiscale. Faremo le riforme con coperture certe e nell’ambito degli impegni di bilancio presi con Bruxelles».

21 maggio 2013

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